Nato e morto a Lugano. Architetto di formazione, esercitò le professioni di insegnante e giornalista. Docente di matematica e vicedirettore della scuola magistrale di Locarno, dal 1888. Successivamente direttore del Corriere del Ticino (1892-1907) e del Messaggero ticinese (dal 1918). Autore di manuali scolastici, nonché di varie opere narrative.
[tratto da: Dizionario storico della Svizzera, fonte cit.]
Nato a Locarno, morto a 77 anni a Lugano.
Rimasto orfano di padre a soli 11 anni, si forma gradualmente lavorando dapprima in Italia come impiegato di commercio e in seguito in Germania. Tornato a Neuchâtel inizia a lavorare nel settore bancario, attività che proseguirà ancora in Ticino, assumendo gradualmente cariche direttive. Sostenuto da diverse personalità ticinesi (fra le quali: Agostino Soldati, Costantino Maselli, Emilio Rava, Antonio Fusoni, Giovanni Nizzola, Giovanni Franschina, Carlo Martinetti) fonda nel 1888 la Banca popolare di Lugano che dirigerà fino al 1932.
Creerà delle borse di studio per gli studenti ticinesi. Le esequie si celebrarono il 16 marzo 1933 alla presenza di quasi 2000 persone, come riportano i quotidiani ticinesi e romandi.
Nato e morto a Lugano, figlio di commercianti. Dopo gli studi commerciali e il tirocinio a Basilea, riprende e ingrandisce il commercio di tessuti del padre. Attivo sostenitore di molte società locali e cantonali a scopo sociale, assistenziale e culturali. Fonda nel 1917 l'Associazione Commerciale-industriale del Canton Ticino (poi Camera di Commercio) di cui sarà presidente fino al 1934. Sarà pure presidente per molti anni della Società dei commercianti di Lugano. In politica siede nel consiglio comunale di Lugano, prima con i liberali poi con il gruppo del Rinnovamento, durante il periodo detto del Governo di Paese. Presiede la commissione di liquidazione della Banca cantonale dopo il crack bancario, e diventa membro della commissione di sorveglianza della succursale luganese della Banca nazionale.
Personaggio poco noto fra i vari prelati appartenenti alla famiglia Chicherio di Bellinzona.
Un riferimento ad un Commissario Apostolico Canonico Don Lodovico Maria Chicherio per gli anni 1745 e 1789 si trova in un documento che elenca i debiti del Comune di Valle Morobbia. Possiede un fondo in territorio di Giubiasco, zona Guasta, che figura in un regolamento di pulizia del riale per i confinanti, che vende nel 1789.
Figlio di Giuseppe, ingegnere, e di Eloisa Roverizio di Roccasterone. Coniugato con Maria Pedroli (22 sett. 1897). Frequentò le scuole primarie e secondarie a Bellinzona, Locarno e Lugano e il Politecnico di Zurigo dove si diplomò in ingegneria civile nel 1891. Entrò subito nella grande impresa Marsaglia, famiglia imparentata con i Roverizio, che costruiva ferrovie in Italia e in Europa. Dopo il matrimonio fu impiegato nella Motor di Baden, dove si occupò di numerosi impianti per le forze elettriche (Kander, Muotathal, Zweisimmen, Biaschina e altri). Eseguì anche uno dei primi studi per le forze elettriche in Ticino. Nel 1902 si stabilì a Bellinzona e iniziò un’attività di imprenditore e di amministratore in svariate industrie ticinesi. Venne nominato presidente della nuova Banca dello Stato, rappresentò il cantone nel CdA delle Ferrovie federali e della Società svizzera degli ingegneri, fu membro della commissione internaz. per lo studio della navigazione interna. Nel 1921 gli fu anche proposto di entrare nel governo cantonale, carica che egli rifiutò. Si dedicò pure allo sviluppo dell’orfanotrofio Von Mentlen di Bellinzona.
Nato a Ponte Tresa. Celibe. Studi ginnasiali a Riva S. Vitale e liceali a Lugano. Dopo la laurea in giurisprudenza a Losanna, esercitò per alcuni anni l'avvocatura e fu membro del partito liberale-radicale, che rappresentò in Gran Consiglio. Fu anche per qualche tempo sindaco di Ponte Tresa. Si ritirò dalla politica per entrare nella magistratura dove fu dapprima giudice istruttore per il Sottoceneri e in seguito giudice del Tribunale d'appello.
"Nato e morto a Bellinzona. Catt., di Magadino. Figlio di Benigno. Celibe. Ha frequentato i collegi Don Bosco a Maroggia e Saint-Michel a Friburgo. Al Politecnico fed. di Zurigo ha conseguito nel 1900 il diploma in ingegneria; fino al 1910 ha lavorato al traforo ferroviario del Sempione. Ritornato a Bellinzona, è stato nominato direttore tecnico dei lavori per la correzione del fiume Ticino, carica che ha ricoperto fino al 1943; è stato inoltre membro della delegazione consortile per la bonifica del Piano di Magadino. Per il partito conservatore ha fatto parte del Consiglio nazionale (1923-25)" [Testo di Pablo Crivelli, DSS, v. fonte cit.]
Paolo Giacomo Gamba nacque ad Arzo l'8 aprile 1752 da Stefano Gamba fu Domenico, in una famiglia agiata di undici figli. Della madre Maria Lucia è noto solo il nome. Compì gli studi secondari nel collegio dei Padri somaschi di Lugano e molto probabilmente li proseguì nel Seminario di Como, città nella quale diventerà insegnante, dal 1773, nel Real Ginnasio già collegio dei gesuiti. Nel 1775 venne nominato alla cattedra di retorica, quando era reggente dell'istituto il fisico Alessandro Volta (1745-1827), con il quale Paolo Gamba condivise l'impegno politico e intellettuale, particolarmente durante il periodo napoleonico. Durante il governo della prima Repubblica Cisalpina (1797-1799) Paolo Gamba si schierò con i repubblicani. Alla fine del 1797, con altri cittadini membri del club repubblicano di Como fondò il Circolo Costituzionale dove impartiva lezioni di Diritti dell'uomo e del cittadino. Subì la repressione austriaca e venne imprigionato per breve tempo nel 1799.
Venne anche schedatao dal governo della Repubblica Cisalpina, nel 1789 e di nuovo nel 1809, duante la recensione su vasta scala dei cittadini repubblicani e antirepubblicani. Paolo Gamba fu descritto come «professore d’eloquenza nel Liceo del Lario, e già Professore del Diritto di Natura, sacerdote, di età verosimile 50 anni, non possidente, probo e attaccato al governo». Nel 1807 fu fra i fondatori della Società di scienze, belle lettere ed arti che ebbe vita breve di soli quattro anni. La società comasca riuniva oltre al Prefetto e al Podestà, il professor Alessandro Volta e il letterato Giambattista Giovio, eletti primo e secondo conservatore, diversi professori del Ginnasio e del Liceo come Luigi Catenazzi e l'Abate Antonio Fontana di Sagno e molti altri intellettuali e uomini di scienza, rappresentanti «l'intero mondo intellettuale della città». Paolo Gamba morì probabilmente alla fine del 1810 o nel gennaio del 1811, perché il 14 febbraio di quell'anno il prof. Luigi Catenazzi, che lo aveva rimpiazzato al Liceo comasco, pronunciò un Elogio di Paolo Gamba, purtroppo privo di dati biografici precisi.
Nato a Castelrotto (com. Croglio), figlio di Pietro, possidente, e di Margherita Trezzini ; morto per un incidente in montagna a Piora (com. Quinto), libero pensatore, celibe. Dopo le scuole a Mendrisio e Riva San Vitale (Ist. Baragiola), dal 1879 studiò medicina a Ginevra, laureandosi nel 1892. Rientrato a Castelrotto, esercitò saltuariamente la professione medica. Appassionato di viticoltura, propagandò il vitigno Merlot, resistente alla fillossera, spec. attraverso il volume La ricostituzione dei vigneti nel Cant. Ticino (1908). Esponente del partito liberale radicale, fu deputato al Gran Consiglio ticinese (1897-1901). Consigliere di Stato (1909-26; direttore tra gli altri dei Dip. dell'agricoltura nel 1909-17 e dell'educazione pubblica nel 1921-23), promosse i raggruppamenti dei terreni, la creazione dell'Ist. agrario di Mezzana (1913) e del sanatorio di Piotta (1919) e l'introduzione nelle scuole delle lezioni di igiene e di ginnastica [fonte: DSS]
Nato a Bellinzona, figlio di Pietro Celestino commerciante, fratello di Giuseppe e Celeste. Sposato con Emma Janka. Studi al Ginnasio di Bellinzona, collegio Landriani di Lugano, scuola cantonale di Schaffusa e tirocini bancari a Freiburg im Breisgau e Rotterdam. Dirige la prima Agenzia della Banca della Svizzera italiana a Bellinzona. Diventa poi direttore della Banca popolare ticinese fino alla sua morte. Liberale, municipale a Bellinzona per 16 anni, membro del Consiglio di vigilanza della Scuola cantonale di commercio.