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CH-AFR.Persona/F · Person · 1763-09-17/1836-07-21

Nato a Muggio, figlio di Carlo Francesco Fontana e Laura Agostina Spinetti, parroco di Besazio dove rimane fino alla morte. La sorella Giuseppa lo raggiunge forse ad inizio '800 dopo la morte dei genitori e vive con lui fino al matrimonio con il notaio Giacomo Antonio Rossi. In seguito i contatti fra i fratelli rimasero frequenti, poichè il cognato notaio si occupa degli affari del parroco e della parrocchia. Ne sarà anche l'esecutore testamentario.

Melchioni, Stefano Ignazio
CH-AFR.Persona/M · Person · 1765/1837-03-24

Stefano Ignazio Melchioni figlio di Giovan Antonio e Modesta Agostina nasce a Meride (canton Ticino) nel 1765 e muore a Novara il 24 marzo 1837. Già a 15 anni segue il padre a Novara che aveva fondato una "Società per le opere di pietra e di marmi" con i marmisti e scultori Girolamo Marchesi di Saltrio e Gabriele Gussone di Viggiù. La società é attivissima e viene sciolta alla morte di Giovan Antonio nel 1791. Stefano Ignazio si forma giovanissimo a Novara dove il padre lo impiega presso un ingegnere. Poi studia architettura civile e idraulica a Torino dove si laurea nel 1789. È socio corrispondente dell'Accademia delle scienze di Torino dal 1791 e sarà insignito del titolo di cavaliere e barone. Nel 1802 diventa ingegnere del Dipartimento dell'Agogna. Nel 1804 viene nominato Consultore idraulico e nel 1806 raggiunge la carica di ingegnere capo. Partecipa a numerose opere, la più celebre delle quali fu la costruzione del ponte sul Ticino a Boffalora, in collaborazione con l'ingegner Parea (1808-1828) . A Melchioni si deve il progetto per la trasformazione dell' “ospedale degli spagnoli” di Novara nella sede del collegio Gallarini. Fu protagonista del rinnovamento urbanistico del primo Ottocento a Novara, dove realizzò o progettò diverse opere private e pubbliche, fra le quali Palazzo Langhi-Leonardi, il progetto e la costruzione dello Scurolo del Beato Pacifico di Cerano e, l'altare di Sant'Adalgiso nella Basilica di San Gaudenzio.

Oldelli, Giovanni
CH-AFR.Persona/O · Person · verso 1750-1830

Notaio della famiglia Oldelli di Meride, attestata dalla prima metà del XV sec. Cognato dell'ing. Stefano Ignazio Melchioni

CH-AFR.Persona/V · Person · fine sec. 18° - inizio sec. 19°

Figlio di Vitale, originario di Riva S. Vitale. Attivo negli anni 1820-1824, inizia una vertenza con il comune per essere riconosciuto cittadino attivo e poter partecipare all'assemblea comunale, in base al suo censo.

Marchesi, Carlo Girolamo
CH-AFR.Persona/M · Person · 1760-1830/04/03

Scultore di Saltrio, padre dei più celebri Pompeo e Luigi, figlio di Giacomo Marchesi marmista. Autore di molte opere anche in canton Ticino, fra le quali le statue della Fede e della Carità sul piazzale della cattedrale di S. Lorenzo a Lugano. Sposato con Caterina Tamburini (186?-1834) ha diversi figli fra cui gli scultori Luigi e Pompeo e la figlia Lucrezia che sposa Paolo Gamba di Arzo. La tomba della famiglia Marchesi si trova ancora a Saltrio, presso la chiesa parrocchiale.

Aglio, Andrea Salvatore
CH-AFR.Persona/A · Person · 1736/01/03-1786/05/11

Andrea Salvatore Aglio nasce ad Arzo nel 1736 da Antonio e Antonia Rossi di Andrea. Rimane orfano giovanissimo e gli zii Giovanni e Prospero, che lavoravano alla corte del Grande Elettore di Sassonia con il padre Antonio, gli finanziano un apprendistato di due anni a Como. Dopo di che Andrea si trasferisce a Dresda nel 1752, dove occupa il posto del padre alla corte durante 22 anni. Aglio sarebbe rientrato ad Arzo nel 1774, poichè é iscritto nei registri dello "Stato delle anime" di quell'anno con la madre Antonia , la moglie Anna Dorotea e tre figli. Nel 1786, anno della sua morte, lo scultore redige un testamento in favore dei figli Francesco Antonio, Pietro Giovanni, Maria Antonia e Anna Carolina. La moglie era originaria Land di Chemitz in Sassonia, figlia di Cristoforo "Hyeristein" secondo i registri parocchiali, che storpiano sicuramente il cognome Heristein o Herstein. Si sa che fu levatrice nel comune di Arzo.
Andrea Salvatore Aglio é imparentato con i Rossi dell'Acquavita, famiglia della madre e indirettamente con i Rossi del Paolino.Nel fondo Paolo Francesco Rossi si trova il fasc. di un cugino che lavora con lui a Dresda (Giovan Maria Rossi dell'Acquavita, figlio di Salvatore Rossi e Sidonia Rossi del Paolino)
Ad Arzo Andrea Salvatore cercò di commerciare in marmi mettendosi in società con Antonio Gabriele Rossi. Si dice anche che migliorò la segheria ad acqua per il taglio delle pietre di proprieté della sua famiglia. Delle sue opere rimane poco: in Germania un altare nella chiesetta di Borna, comune di Bahretal (Sassonia) realizzato nel 1756 e regalato dallo scultore agli abitanti del luogo, in ringraziamento dell'aiuto ricevuto durante un trasporto di marmi;
ad Arzo (Ticino) rimane l'altare della Madonna del Rosario nella chiesa parrocchiale. Secondo il dizionario Oldelli, Aglio riscoprì e modificò una tecnica detta a encausto che gli permetteva di dipingere sul marmo e di riprodurre opere d'arte e creare imitazioni di marmi preziosi facendo penetrare leggermente il colore nella pietra e fissandolo poi definitivamente. Pare che il lavoro di preparazione dei colori, scaldati a carbone e con l'uso di acidi secondo una sua personale tecnica, gli causasse danni alla vista e alla salute provocandone la morte prematura.

Rossi, Sophie Elisabeth
CH-AFR.Persona/R · Person · 1758-1804/04/29

Nata Neidlingin (cognome oggi forse estinto) a Dresda o comunque in Sassonia. Moglie di Giovan Maria Rossi detto dell'Acquavita, originario di Arzo, che conosce e sposa a Dresda verosimilmente attorno al 1782 (nel 1783 ha il primo figlio). Rimane vedova nel 1786, incinta di un secondo figlio che perderà però alla nascita. Descritta nel testamento del marito come " marmorina", riprende il posto di marmista già occupato dal marito alla Corte di Sassonia , una carica ambita da molti artigiani perchè assicurava una rendita di 100 talleri annui. Benchè il marito l'abbia lasciata usufruttuaria di tutti i suoi beni in patria, questa disposizione non é riconosciuta in Svizzera dove a quel tempo la moglie non eredita con i figli. Di salute cagionevole, riesce con i pochi ricavati del suo lavoro e con quanto ottiene dall'amministrazione dei beni ereditati dal figlio ad Arzo, ad educare il figlio Johann Karl Augustus e a fargli imparare il francese e l'italiano, lingua che lei stessa scrive abbastanza bene. Riesce anche a farlo nominare marmista di corte nell'anno in cui muore di "mal sottile" (probabilmente di silicosi). Dalla sua corrispondenza si apprende che ha ricevuto in dono dal Principe elettore un piccolo terreno, adiacente alla proprietà del defunto scultore Andrea Salvatore Aglio, il quale l'aveva venduta con una promessa orale a suo marito e che lei cercherà di far riconoscere dagli eredi Aglio per poter creare una sua bottega di marmista. L'esito delle trattative non é noto.

Formenti, Antonietta
CH-AFR.Persona/F · Person · 1845.09.10 - 1911.07.11

Nasce a Milano, figlia di Attilio Formenti e di Marietta Bosisio. Il padre lavora nella questura di Milano, ma non é chiaro con quali mansioni. I genitori si separano consensualmente quando Antonietta é appena adolescente. La madre sembra soffrire di una malattia cronica non ben definita (forse una malattia di origine nervosa) e risiederà fino alla sua morte nel "Convitto delle Signore" a Milano. Non si conosce la formazione scolastica di Antonietta ma deve essere stata in un collegio attorno a Milano o a Como, forse a Desio, Si sposa l'11 febb. 1869 con l'avv. Antonio Rossi fu Cristoforo di Arzo, dal quale avrà due figli, Raimondo e Caterina. Dalla rara corrispondenza conservata si intuisce che Antonietta non si recasse volontieri a Milano e non intrattenesse molti rapporti con la famiglia, limitandosi ad una corrispondenza irrregolare con il padre e lasciando al marito Antonio il compito di rendere visita al suocero e agli zii a Milano. Antoniette risiederà sempre ad Arzo dove morirà, ma della sua esistenza non é stato tramandato molto, se non il ritratto di una persona assai originale, lunatica e scontrosa.

Bosisio, Marietta
CH-AFR.Persona/B · Person · 1827-1884.07.11

Nasce forse a Milano da Giovanni e Giulia Pulici. Sposa verso il 1844 il funzionario Attilio Formenti con il quale avrà una figlia, Antonietta. Si separa dal marito in modo consensuale assai presto, probabilmente perché soffre di una malattia nervosa. Molto religiosa invia alla figlia lettere nelle quali raccomanda quasi ossessivamente l'amore per Dio, la sopportazione e lo spirito di sacrificio. L'atto di morte, allegato all'atto del 2° matrimonio del marito, dice che morì a 57 anni nel Convitto delle Signore in Via S. Croce 16 a Milano, forse un ospizio religioso dove risiedeva non si sa da quanti anni.

Formenti, Emilia
CH-AFR.Persona/R · Person · ca 1820 - ?

Figlia di Antonio Formenti e Maria Gargantini, sorella di Attilio Formenti nasce probabilmente a Milano, non sappiamo se prima o dopo il fratello. Di lei sappiamo che si sposò con il magistrato cav. Carlo Rosnati, morto suicida nel 1882. La morte del marito deve averla lasciata in difficoltà finanziarie e sembra fosse andata a vivere con la figlia Nina, sposata Gaspari.