Domenico Antonio Lorenzo Giacinto, detto Lorenzo, nato a Muggio da Carlo Francesco e Laura Agostina Spinetta, morto a Genova nel 1801. Dei suoi dieci fratelli e sorelle è utile ricordare, per i legami con il fondo archivistico della famiglia Rossi del Paolino, il fratello Carlo Giuseppe parroco di Besazio (1763-1836) e la sorella Giuseppa Fontana (battezzata Anna Josepha Faustina, 1776-1814) che sposò in tarda età il notaio Giacomo Antonio Rossi di Arzo.
Ricordato come promettente architetto, Lorenzo fu allievo dell'architetto Simone Cantoni suo cugino, e morì all'età di 41 anni. Fu premiato dall'Accademia di Belle Arti di Parma nel 1793 e nel 1795 incorporato come membro accademico d'onore col titolo di Architetto civile e militare. Si stabilì a Genova dove acquisì fama, fece parte del comitato degli edili della città e fu nominato capitano nella Guardia nazionale della Repubblica Ligure. I pochi riferimenti biografici provengono dal Dizionario storico-ragionato degli uomini illustri del Canton Ticino, del padre Gian-Alfonso Oldelli, ripresi in brevi citazioni da altri autori come Zuccagni-Orlandini, nella parte della sua Corografia dedicata alle "Frazioni territoriali italiane incorporate nella Confederazione Elvetica, dove ricorda "Lorenzo Fontana di Muggio, divenuto dopo applauditi lavori professore d'ornato nell'accademia di Genova fu poi ascritto fra gli edili di quella città " ; o Cesare Cantù che, nel secondo vol. della sua Storia della Città e della Diocesi di Como, ricorda "Lorenzo Fontana di Muggio, scolaro del Cantoni, fu premiato nel 1793 dall'Accademia di Parma e morì sul bello delle speranze nel 1801".
Giuseppa Rossi Fontana appartiene ad una famiglia di Muggio già nota nel '600 alla quale appartengono diversi architetti e scultori, fra i quali il più conosciuto é Carlo Fontana.
I nonni paterni sono Carlo Fontana (n. 1681) e Lorenza Grighi, proveniente essa pure da una famiglia di architetti. Il padre, Carlo Francesco Fontana (1720-?) sposa Laura Agostina Spinetti figlia di Domenico nel febbr. del 1751. Nascono almeno 10 figli e figlie fra il 1752 e il 1776. Giuseppa nasce il 7 gennaio 1776 ed é battezzata il giorno seguente con il nome di Anna Josefa Faustina. Padrini lo zio Domenico Spinetti e la zia Cristina Fontana. Un fratello (Domenico Antonio Lorenzo Giacinto 1761-1809) conosciuto con il nome di Lorenzo Fontana sarà un architetto di discreta fama, allievo di uno zio più illustre, l'architetto Simone Cantoni. Muore assia giovane, a 41 anni.
Un altro fratello sarà invece molto presente nella vita di Giuseppa. Nato il 17.9.1763 , Giuseppe Fontana ( Carlo Giuseppe Francesco) si fa prete e diventa parroco di Besazio. Nel villaggio la sorella lo raggiunge forse alla fine del 1700 dopo la morte dei genitori, e vive con lui fino al matrimonio con Giac. Ant. Rossi. In seguito i contatti rimasero frequenti, poichè il cognato notaio si occupa degli affari del parroco e della parrocchia. Don Giuseppe muore il 21 luglio 1836 e G.A. Rossi suo esecutore testamentario ne cura i funerali e la liquidazione della sostanza, di cui eredita in parte la sorella. Giuseppa lascerà almeno tre testamenti (depositati all'archivio cantonale di Bellinzona, fondo notarile, notaio Giovanni Rossi) redatti a distanza di qualche anno. Giuseppa lasciava il marito usufruttuario della sua fortuna (ma costui morirà qualche mese prima di Giuseppa) e beneficiari il nipote prediletto don Antonio Fontana e i pronipoti Stoppani di Chiasso.
Nato a Muggio, figlio di Carlo Francesco Fontana e Laura Agostina Spinetti, parroco di Besazio dove rimane fino alla morte. La sorella Giuseppa lo raggiunge forse ad inizio '800 dopo la morte dei genitori e vive con lui fino al matrimonio con il notaio Giacomo Antonio Rossi. In seguito i contatti fra i fratelli rimasero frequenti, poichè il cognato notaio si occupa degli affari del parroco e della parrocchia. Ne sarà anche l'esecutore testamentario.
Nasce a Besazio verso il 1600 (data dedotta dal testamento) figlio di Pietro Fontana. Dice la tradizione che grazie all'interessamento del parroco Giovanni Andrea Martignoni, si recasse ancora giovane a Roma a perfezionarsi nell'arte della pietra. Di questa sua attività non esistono testimonianze o sono testimonianze confuse, anche perchè esistono almeno tre cittadini omonimi di Besazio che lavorano Roma nel sec. XVII. Antonio Maria Fontana é benestante e lascia per testamento parecchi beni mobili e immobili in patria e a Roma, in primo luogo alla sorella Caterina maritata Belloni e al nipote Dionisio, e in secondo luogo alla Confraternita del SS. Rosario di Besazio, che riceve denaro per le messe e altre elemosine, più la totalité dei beni romani di cui potrà disporre dopo la morte degli eredi usufruttuari.
Nel periodo 1791-1795 sono massari sui fondi della fam. Rossi del Paolino. Un Domenico Fontana "con i suoi domestici" é in affitto in una casa con terreno ad Arzo nel luogo detto Temporida (o Tamporida)
Dopo la morte del colonello Severino Paganini fu Giuseppe, morto il 22 nov. 1918, la moglie Flora nata Ré, morta il 18 aprile 1919, dispose che tutti i suoi veni fossero impiegati per craere un Istituto per anziani inabili al lavoro. La Fondazione del Pio Ricovero Paganini Rè fu creata nel luglio 1919 e amministrata da una Commissione composta dal vescovo Aurelio Bacciarini, l'avv. Raimondo Rossi esecutore testmentario della ved. Flora Paganin-Ré e dal canonico Antonio Rossi di Bellinzona. Con il lascito la Fondazione acquistò l’ex convento dei cappuccini presso la chiesa della Madonna delle Grazie di Bellinzona e lo trasformò in un ricovero per anziani. Oggi la Fondazione amministra la Casa Paganini-Ré che dal 1972 ha subito diverse ristrutturazioni e ampliamenti.
Nato in Africa fra il 70/75 d.C. e morto a Roma verso il 145 d.C., dove visse sotto Domiziano e Adriano. Scrisse un compendio (Epitomae) della storia di Roma. Sarebbe da identificare anche con il poeta Annio Floro amico di Adriano e con il retore Publio Annio Floro.
Nato a Parigi il 06.12.1640 e morto a Parigi il 14.07.1723. Storico, teologo e giurista, abate dell'Ordine Cistercense. Fu precettore di Luigi di Borbone, figlio di Luigi XIV e confessore di Luigi XV, che lo nominò priore di Argenteuil. Membro dell'Accadémie Française.
Figlio di Simone Ferrari e Caterina Rossi del Paolino, viene eletto parroco di Arzo nel 1688, nella parrocchia dei SS. Nazaro e Celso, appena due anni dopo la sua ordinazione. La sua nomina fu disputata e ottenuta forse per l'importanza che aveva la sua famiglia nel comune. Il parroco è coinvolto in numerosi atti notarili e privati di compravendita, per sè e i fratelli Domenico e Giuseppe Maria con i quali è frequentemente in affari, o come rappresentante di terzi. La sua biografia indica che fu contestato dai fedeli nel 1715, forse per una pubblica penitenza inflitta ad una parrocchiana. Morì apparentemente assassinato nel nov. 1716. Questo avvenimento non è riportato nella sua biografia, ma proviene da una carta del sub-fondo Ferrari di questo archivio Rossi del Paolino.
Nato e morto a Arzo (Mendrisio, Svizzera), battezzato con il nome di Carlo Simone. Figlio di Stefano fu Giovanni Maria, discende da un ramo dei Ferrari proprietari di cave di breccia, attivi nel commercio e nella lavorazione della pietra. Non è noto se continuasse questa attività, le testimonianze rimaste indicano che costituì un patrimonio fondiario che trasmise ai figli. Sposò Caterina Rossi del Paolino, fu Francesco. Un nipote, Giuseppe Maria si stabilì a Mendrisio nel primo trentennio del Settecento, coltivando i legami con i cugini Rossi del Paolino.