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Record d'autorità
Ferrari, Stefano Antonio (parroco)
CH-AFR.Persona/F · Persona · 1662-01-28/1716-11-02

Figlio di Simone Ferrari e Caterina Rossi del Paolino, viene eletto parroco di Arzo nel 1688, nella parrocchia dei SS. Nazaro e Celso, appena due anni dopo la sua ordinazione. La sua nomina fu disputata e ottenuta forse per l'importanza che aveva la sua famiglia nel comune. Il parroco è coinvolto in numerosi atti notarili e privati di compravendita, per sè e i fratelli Domenico e Giuseppe Maria con i quali è frequentemente in affari, o come rappresentante di terzi. La sua biografia indica che fu contestato dai fedeli nel 1715, forse per una pubblica penitenza inflitta ad una parrocchiana. Morì apparentemente assassinato nel nov. 1716. Questo avvenimento non è riportato nella sua biografia, ma proviene da una carta del sub-fondo Ferrari di questo archivio Rossi del Paolino.

Torriani, Maddalena
CH-AFR.Persona/T · Persona · 1741-xx-xx/1824-12-08

Figlia di Giovanni Torriani, del nobile casato di Mendrisio, e di Sidonia Quadri di Chiuro (Lombardia). Sposò il 22.12.1768 Giuseppe Simone Ferrari fu Giuseppe, un possidente di Mendrisio, originario di Arzo. Visse una ventina d'anni con il marito a Venezia dove nacquero la figlia Giulia (ca 1769) e il figlio Filippo (1780). La famiglia fece ritorno in patria all'inizio degli anni 1790. Dopo la morte del marito nel 1813, Maddalena fu assistita nell'amministrazione dei beni dal fratello Giovanni Battista, notaio, già luogotenente del landfogto e influente uomo politico nel nuovo cantone del Ticino. Alla morte del fratello nel 1823, subentrò nell'amministrazione il notaio Giacomo Antonio Rossi di Arzo, lontano cugino dei Ferrari, che si occupò più particolarmente della successione ereditaria di Maddalena e del figlio Filippo, residente a Cagliari, ultimo discendente della famiglia. L'unica figlia Giulia, moglie del conte Gaetano Pollini, era morta a Cagliari nel 1801 dove risiedeva con il marito.

Ferrari, Domenico
CH-AFR.Persona/F · Persona · 1669-01-10 / 1730-12-31

Nato e morto ad Arzo (Svizzera), oggi comune di Mendrisio. Figlio di Simone e di Caterina Rossi del Paolino. Sposato con Maria Lucia Fossati. di Arzo, figlia di Francesco detto del Stocco. Domenico Ferrari era forse attivo nel commercio o lavorazione della breccia di Arzo, ma è sovente associato al fratello Giuseppe Maria negli affari di compravendita di fondi agricoli o di concessione di capitali a prestito. Nel suo testamento orale, fatto pochi giorni prima della morte, lascia diversi legati a ai fratelli e ai nipoti ed essendo la moglie già deceduta pochi mesi prima, nomina suo erede il fratello Giuseppe Maria.

Pollini, Giuseppe
CH-AFR.Persona/P · Persona · 1797-02-05/1847-11-14

Nato e morto a Cagliari. Figlio del conte Gaetano Pollini, ricco negoziante di Mendrisio residente a Cagliari, nobilitato dal re Carlo Emanuele IV di Savoia, e di Giulia Ferrari di Mendrisio. Assecondò il padre nei suoi negozi, risiedette poi nella villa Pollini edificata fuori Cagliari dal padre nel 1812, con annessa tenuta agricola e poi vinicola. Sposato con la nobile cagliaritana Chiara Serralutzu nel 1818, rimase vedovo e si risposò nel 1843 con sua nipote Matilde de Cesaroni (n. ca 1820), figlia di sua sorella Margherita, deceduta nel 1824). Dopo la morte del padre nel 1820, sui terreni di Villa Pollini. Coltivò con il padre le belle arti, creando una importante collezione di quadri - dispersa dopo la sua morte - e componendo opere musicali di intrattenimento.

Ferrari, Giuseppe Simone
CH-AFR.Persona/F · Persona · 1734-03-18/1813-06-10

Nato e morto a Mendrisio, figlio di Giuseppe Maria fu Simone (orig. di Arzo) e di Giulia Rossi di Giovanni Pietro (di Mendrisio), battezzato col nome di Simone Angelo Giuseppe. Il padre si era trasferito a Mendrisio dopo il terzo matrimonio con Giulia Rossi di Mendrisio, che morì poco dopo la nascita di Giuseppe (nel 1734 o ad inizio 1735). La nonna paterna di Giuseppe Simone proveniva dalla famiglia Rossi del Paolino di Arzo, mentre la nonna materna proveniva dalla famiglia Quartironi di Mendrisio, legami che i Ferrari mantennero stabilmente. Alla morte del padre nel 1751 Giuseppe rimase l'unico erede maschio, ed essendo ancora minorenne venne affidato ai tutori Carlo Rossi di Arzo e Antonio Quartironi di Mendrisio. Si trasferì a Venezia dopo il 1761 (è ancora registrato nello stato delle anime di Mendrisio del 1761) dove operavano molte maestranze edili ticinesi, artigiani e commercianti. Non è nota la sua attività, nelle carte del fondo Torriani viene definito negoziante. È verosimile che facesse ritorno regolarmente a Mendrisio per gestire i suoi affari: nel 1767 affittò un mulino di grani dei Ferrari situato a Arzo; fra il 1765 e il 1774 esegue una vendita con opzione di riscatto su due case, a Balerna. Il 22 dic. 1768 sposò nella parrocchia di S. Sisinio, prioria della Torre, la nobile Maddalena Torriani, figlia di Giovanni e sorella del luogotenente del landfogto di Mendrisio Giovanni Battista Torriani. Giuseppe doveva essere assai agiato poiché anticipò la dote della moglie di L. 3000 al suocero Giovanni Torriani. La coppia visse a Venezia per più di 20 anni e fece ritorno a Mendrisio attorno al 1790 con due figli: Giulia (nata a Venezia ca 1769) e Filippo (n. a Venezia nel 1780). Nel 1791 Giulia sposò il ricco commerciante Gaetano Pollini, fatto conte dal re di Sardegna, con il quale si trasferì a Cagliari, dove morì prematuramente nel 1801. Anche Filippo seguirà la sorella e il cognato in Sardegna. Nel 1801 Giuseppe Simone divenne l'erede universale del canonico Carlo Felice Quartironi, ultimo discedente di questa famiglia di notabili di Mendrisio, cugino di sua madre, ottenendo di aggiungere al suo cognome quello dei Quartironi. Nello Stato delle anime di Mendrisio del 1807 la famiglia di Giuseppe Simone Ferrari è indicata col nome Ferrari-Quartironi, ma il cognome non fu mai veramente adottato dalla famiglia e cadde in disuso assai presto. Giuseppe Simone morì a Mendrisio nel 1813 lasciando un patrimonio assai consistente al figlio Filippo, con l'usufrutto alla moglie, che morirà nel 1824. Oltre alla casa di famiglia a Mendrisio, con annessa masseria e chioso, Filippo ereditò diversi fondi agricoli, una masseria con terreni a Balerna, censi e interessi su capitali impiegati presso privati e enti locali. Giuseppe Ferrari si fece seppellire nella chiesa di S. Giovanni a Mendrisio, dove esiste tutt'oggi una lapide sul pavimento della navata principale con la scritta "D.O.M.SEPULCRUM FAMILIAE FERRARI QUARTIRONI ET SUORUM HAEREDUM AN. D. 1810" sormonta dagli stemmi delle due famiglie. Le iscrizioni sono oggi quasi interamente erose.

Ferrari (famiglia, di Mendrisio)
CH-AFR.Famiglia/F · Famiglia · 1500~/1851

Famiglia proveniente da Arzo, residente a Mendrisio dal 1733 circa dopo il terzo matrimonio di Giuseppe Maria Ferrari, figlio di Simone con Giulia Rossi. Il figlio Giuseppe Simone, unico discendente maschio, sposò nel 1768 Maddalena Torriani, di Giovanni. Giuseppe Simone e la sua famiglia soggiornarono per almeno due decenni a Venezia dove nacquero la figlia Giulia (ca 1769-1801) moglie del conte Gaetano Pollini, e il figlio Filippo (1780-1851) morto a Cagliari senza discendenti. I Ferrari di Mendrisio erano imparentati con i Quartironi di Mendrisio e dopo l'estinzione di questa antica famiglia patrizia, ereditarono dei loro beni e unirono i cognomi nella forma Ferrari Quartironi, che fu però usata solo da Giuseppe Simone e occasionalmente dai discendenti. Il sepolcro "Ferrari Quartironi" é situato nella navata centrale della chiesa di S. Giovanni a Mendrisio, con una lapide al suolo sulla quale si intravedono ancora le armi delle due famiglie e la scritta : "D.O.M. SEPULCRUM FAMILIAE FERRARI QUARTIRONI ET SUORUM HAEREDUM AN. D. 1810". Questa famiglia Ferrari si legò con i Rossi del Paolino mediante il matrimonio fra Simone Ferrari fu Stefano e Caterina Rossi del Paolino, fu Paolo Francesco (25.01.1661). E alla generazione seguente con un matrimonio nel 1703 fra i cugini Margherita Rossi, figlia di Giacomo e Sidonia Ferrari (sorella di Simone) e Paolo Francesco Rossi del Paolino fu Cristoforo (fratello di Caterina). La famiglia si estinse con la morte di Filippo Ferrari, che nominò suo erede universale il cugino notaio Giacomo Antonio Rossi del Paolino, che ereditò anche del fondo di documenti relativi a questa famiglia e ai suoi ascendenti.

Ferrari, Filippo
CH-AFR.Persona/F · Persona · 1780-03-19/1851-07-16

Giuseppe Filippo Ferrari, detto Filippo, nato a Venezia, morto a Cagliari. Figlio di Giuseppe Simone Ferrari e di Maddalena Torriani, di Mendrisio, nacque a Venezia dove la famiglia risiedette per una ventina d'anni, dal 1768 al 1790 circa. Nel 1791 la sorella Giulia sposa a Mendrisio il ricco commerciante Gaetano Pollini che esercitava le sue attività a Cagliari (Sardegna). Filippo Ferrari si trasferì a Cagliari in epoca imprecisata, forse proprio in seguito al matrimonio della sorella. In una lettera del 1823 dice che si allontanò da casa "assai presto" e in altra corrispondenza del 1824 invoca il suo "involontario allontanamento da casa". Quale fosse la ragione della sua partenza da Mendrisio non è noto, ma dalla sua corrispondenza si intuisce che era restio, se non timoroso, di recarsi in patria, e non ritornò mai a Mendrisio nemmeno per assistere ai funerali dei genitori. In alcuni atti riguardanti i suoi crediti verso i cugini Torriani, viene definito "negoziante" mentre nell'inventario dei suoi beni a Cagliari, eseguito dopo la sua morte, viene indicato come "Socio perito calcolatore della Reale società agraria e economica di Cagliari." Non seppe comunque arricchirsi, vivendo in sostanza delle rendite che gli procuravano i fondi agricoli ereditati in Ticino e amministrati dal lontano suo cugino il notaio Giacomo Antonio Rossi. Testimonianze nel fondo Torriani (Archivio del canton Ticino) sembrano indicare una sua indelicatezza verso il cognato conte Gaetano Pollini, al quale avrebbe causato una perdita di 60'000 lire milanesi, per cui venne cacciato da casa Pollini a Cagliari. Fatto confermato da una minuta di una lettera del 26 feb.1814, inviata dallo zio Giovanni Battista Torriani a Filippo e conservata nell'archivio Rossi del Paolino. Filippo morì senza eredi diretti, lasciando pochi beni e parecchi debiti. Non ebbe mai buoni rapporti con i nipoti Pollini ai quali lasciò comunque dei cospicui legati. Nominò suo erede universale il cugino notaio Giacomo Antonio Rossi del Paolino.

Torriani, Giovanni
CH-AFR.Persona/T · Persona · 1798-xx-xx/1874-xx-xx

Figlio di Giovanni Battista e Giuseppa Carcano di Milano. Nato nel 1798 a Mendrisio, celibe, visse delle rendite ereditate dal padre. Verso il 1830 raggiunse il cugino Filippo Ferrari a Cagliari, che in quella città svolgeva un'attività di negoziante. Si indebitò con lui, con i fratelli e con diverse altre persone e dovette cedere quasi tutti i suoi beni fondiari. A partire dagli anni 1850 fu archivista cantonale.

Torriani, Giovanni (magistrato)
CH-AFR.Persona/T · Persona · 1706-xx-xx/1792-xx-xx

Nato nel 1706 e morto nel 1792 a Mendrisio, figlio di Ambrogio (1671-1754) e della nobile Maddalena Rusca, di Mendrisio. Sposò nel 1740 la nob. Sidonia Quadri (1720-1800) di Chiuro in Valtellina.
Quarto di una famiglia con 17 fratelli e sorelle, ebbe a sua volta 15 discendenti fra i quali Maddalena, primogenita, moglie di Giuseppe Ferrari fu Giuseppe di Mendrisio; il luogotenente e magistrato Giovanni Battista; i sacerdoti don Ambrogio, prevosto di Mendrisio e don Agostino, priore di S. Sisinio. Suo discendente il sacerdote don Edoardo (1851-1926), ultimo priore Torriani di S. Sisinio, autore della genealogia dei Torriani di Mendrisio.

Pollini, Gaetano
CH-AFR.Persona/P · Persona · 1736-09-13/1820-09-10

Nato a Mendrisio il 13.9.1736, m. a Cagliari il 10.9.1820. Figlio di Francesco Pollini, oste e macellaio proveniente da Tremona, e di Margherita Lezzani. Sposa il 2 maggio 1791 Giulia Ferrari (n. ca 1769) figlia di Giuseppe Simone Ferrari, possidente originario di Arzo, e di Maddalena Torriani, figlia di Giovanni e sorella del causidico e luogotenente del landfogto Giovanni Battista Torriani. La grande differenza di età fra gli sposi suggerisce un matrimonio combinato.
Gaetano era l'ultimo di 7 fratelli e sorelle. Le informazioni sugli inizi della sua carriera, iniziata quando era ancora adolescente con il fratello maggiore Giovanni negoziante in Sardegna, provengono dal Dizionario degli uomini illustri di G. Oldelli e non sono attestate altrove. Documenti negli archivi di stato di Cagliari e altri studi attestano comunque la sua attività alla fine degli anni 1760, quando Pollini costruiva la sua fortuna partecipando al monopolio del commercio del grano in mano ai più importanti negozianti presenti sull'isola, in gran parte genovesi. Nel 1776 e 1782 gli fu assegnato l'appalto della misura reale e del peso reale (i dazi sui grani e i beni importati) che venivano appaltati ai maggiori uomini d'affari. Ebbe anche una residenza a Genova, poiché in quella città nacque la figlia Maddalena nel 1785; inoltre era membro dell'Arciconfraternita dei Genovesi di Cagliari. Pollini fece parte dei negozianti più vicini alla corte reale sabauda, che ricevevano incarichi per provvedere al grano nei momenti di carestia e anticipavano somme di denaro alle casse reali assai disastrate, ricevendone crediti, benemerenze e nobilitazioni, alle quali aspiravano molti dei borghesi negozianti. Pollini ottenne il cavalierato ereditario e la nobiltà nel 1797 e nel 1811 il titolo ereditario di conte, essendosi attivato per la liberazione degli abitanti di Carloforte, sull'isola di S. Pietro, rapiti dai pirati barbareschi nel 1798, anticipando una ingente somma di denaro per il riscatto che le casse del Regno non potevano fornire. Diversificò le sue attività anche con le peschiere che avevano un ruolo importantissimo nell’economia sarda ottocentesca, acquistando le peschiere di Sassu e Mistras nel golfo di Oristano (1806) ; avrebbe anche iniziato una manifattura per la lavorazione del corallo; si dedicò anche alla coltura della salicornia, un vegetale dal quale si estraeva la soda per il sapone, ottenendo nel 1808 l'autorizzazione di impiantare una fabbrica di sapone con altri soci. Nel 1806 intervenne a sostegno delle finanze regie, minacciate da un'inflazione di biglietti di credito, aprendo una banca di cambio per ritirare i biglietti svalutati. Infine occupò cariche amministrative sempre in relazione al commercio e acquisto di grani per la Sardegna, e fu più volte Console nel Magistrato del Regio Consolato di Cagliari. Pollini fu sempre legato a Mendrisio, dove verosimilmente soggiornava per periodi più o meno lunghi. Infatti è sempre registrato negli Stati delle anime di Mendrisio con i familiari (registri nei quali erano iscritti anche i residenti temporaneamente assenti). Il legame con Mendrisio è anche confermato dall'acquisto nel 1792 di palazzo Confalonieri, dove in seguito abitarono i figli Francesco, erede del titolo nobiliare, e Giovanni Battista. Nel 1794 è registrato di anni 56 con la moglie Giulia Ferrari di anni 25 e il figlio Francesco di 1 anno. A Mendrisio nacquero i figli Francesco (1792) e Giuseppe (1797), mentre nacquero a Genova la figlia Maddalena (1785) e a Cagliari la figlia Margherita (1798) e l'ultimogenito Giovanni Battista (1800). La moglie Giulia morì a Cagliari nel maggio 1801, ca. sette mesi dopo la nascita dell'ultimogenito. Gaetano Pollini fu inumato nella chiesa dei SS. MM. Giorgio e Caterina, che apparteneva all'Arciconfraternita dei genovesi, dove era stata inumata anche la moglie Giulia (informazioni dal museo villa Pollini). Il conte Pollini diede un'educazione artistica e musicale ai figli e due suoi nipoti si distinsero nel campo musicale: il compositore Francesco Pollini, figlio di Giov. Battista (1832-1871) e l'organista Gaetano Pollini, figlio del conte Francesco (1830-1910).

Dimore dei Pollini : oltre al palazzo di Mendrisio, Gaetano Pollini ebbe un palazzo a Cagliari nel quartiere d'affari della Marina. Ma la dimora sarda che rimane indissolubilmente legata al suo nome fu la residenza e tenuta agricola costruita nel 1812. La villa conteneva un'importante collezione di circa 200 quadri con opere delle scuole di Rubens e del Caravaggio. Il figlio Giuseppe, dopo la morte del padre, vi sviluppò una tenuta vinicola. Alla sua morte (1847) la villa venne ceduta ai conti Porcile di Sant’Antioco, poi alla famiglia Zedda Piras. Oggi Villa Pollini è un museo, proprietà della Sopraintendenza dei beni archeologici di Cagliari e Oristano.