Nato a Bologna il 16 agosto 1667, morto a Bologna il 4 ottobre 1745 , servo di Dio. Sacerdote, giurista e poeta. Studiò legge, filosofia e teologia. Nel 1692 divenne sacerdote e nel 1695 entrò nella Congregazione dei Filippini.
Fam. originaria di Bellinzona, attestata nel borgo dalla metà del XVI sec. (DSS).
In questo archivio presente con un ramo trasferitosi a Milano, forse a metà '800 con Pietro Gabuzzi che sposa una milanese, Maria Mondellini.
Dalla coppia si conoscono 6 figli e figlie, in particolare:
- Lavinia (nata il 2 gen. 1846 - morta il 18 maggio 1913), che sposa l'ing. Paolo Rossi figlio di Cristoforo, di Arzo, della famiglia detta "Rossi del Paolino"
Non avranno discendenti. Lavinia sarà molto vicina al nipote Raimondo, figlio di Antonio. - Giuseppina Gabuzzi (? / 1909-09-08 Istanbul), sposa 6 gen. 1858 Andrea Donizetti (Alessandria 28.4.1818 - Aversa 11.2.1864), figlio di Giuseppe e Angela Tondi e nipote del compositore Gaetano Donizetti. Con Andrea Donizetti Giuseppina avrà due figli: Giuseppe (1859-03-25 / 1949) e Gaetano (1861-02-28 / 1944 ?).
Dopo la morte del marito, Giuseppina si risposa con il medico Giuseppe Salvatori il 19 mar 1867, e si trasferisce a Costantinopoli. Da questo secondo matrimonio nascono due figli Gemma e Silvio. - Altri figli : Evelina sposata con l'avv. Luigi Sereni, residente a Mendrisio ; Ing. Edioardo, già deceduto nel 1913 ; col. a riposo Gustavo (deceduto ca 1907),
Famiglia patrizia di Arzo già presente dal 1600 nella lavorazione del marmo e fra i proprietari di cave. Le prime notizie certe provengono dalle deliberazioni del comune di Arzo riguardo all'uso delle cave, dove interviene il capofamiglia Giovan Battista Gamba (n. ca 1580) e in seguito il figlio Antonio (n. ca 1600). Dalla metà del '700 in poi si trovano in questa famiglia diversi sacerdoti, medici e avvocati. Si ricordano in particolare i sacerdoti Paolo Gamba (1752-ca 1810), professore di Umanistica al Ginnasio di Como e al Real Liceo, Stefano Gamba (1821-1886), professore di diritto canonico e rettore del seminario di S. Abbondio in Como, l'avv. Francesco Gamba fu Domenico (1785), stabilito a Milano e suo figlio Giacomo Gamba (1822-1879) che fu sostituto procuratore e procuratore del Re in varie località della Lombardia.
Figlio di Antonio Gamba e Elisabetta Fossati, fratello di Maria Antonia sposata con Carlo Fossati é citato nell'archivio della famiglia Rossi del Paolino come socio in affari del cognato Fossati e del fratello Carlo. Agostino si indebita con i cugini Gamba (figli di suo zio Domenico) e con il cognato Fossati al punto che non riuscendo a rimborsare i suoi debiti fugge all'estero, dapprima in Italia e poi in Francia senza più dare notizie di sé. La sua sostanza (casa e terreno) viene liquidata all'asta nel 1840 e la famiglia rimasta ad Arzo ne esce completamente rovinata, rimanendo "senza mezzi di sussistenza e senza soccorso nella casa di sua proprietà in cui non vè mobile alcuno, tutto essendo stato consunto nei cinque antecedenti anni di sua continua dimora in Piemonte od in Francia" ( memoria del procuratore Pietro Giov. Rossi al tribunale di Mendrisio, 7 giugno 1839)
Famiglie Gamba e Fossati: Maria Antonia Gamba ved. Francesco Fossati figlia di Antonio Gamba e Elisabetta Fossati. Si sposa attorno al 1800/1805 sicuramente ad Arzo dove la famiglia risiede. Probabilmente Francesco Fossati si sposta per lavoro, anche in italia, perché é in società con il fratello Carlo, il cognato Agostino e il cugino Antonio Fossati fu Giovan Battista per fornire pietre alla bottega di scalpellino e marmista che Carlo ha aperto a Torino.
Figlia di Domenico e Anna Maria Martini (v. scheda famiglia Gamba).
Vive con il fratello sacerdote Giacomo a Chiavenna. Si trasfersice ad Arzo probabilmente dopo la morte di lui nel 1847, come dimostrano alcune lettere indirizzate ad Arzo da un suo amministratore di Chiavenna.
Paolo Giacomo Gamba nacque ad Arzo l'8 aprile 1752 da Stefano Gamba fu Domenico, in una famiglia agiata di undici figli. Della madre Maria Lucia è noto solo il nome. Compì gli studi secondari nel collegio dei Padri somaschi di Lugano e molto probabilmente li proseguì nel Seminario di Como, città nella quale diventerà insegnante, dal 1773, nel Real Ginnasio già collegio dei gesuiti. Nel 1775 venne nominato alla cattedra di retorica, quando era reggente dell'istituto il fisico Alessandro Volta (1745-1827), con il quale Paolo Gamba condivise l'impegno politico e intellettuale, particolarmente durante il periodo napoleonico. Durante il governo della prima Repubblica Cisalpina (1797-1799) Paolo Gamba si schierò con i repubblicani. Alla fine del 1797, con altri cittadini membri del club repubblicano di Como fondò il Circolo Costituzionale dove impartiva lezioni di Diritti dell'uomo e del cittadino. Subì la repressione austriaca e venne imprigionato per breve tempo nel 1799.
Venne anche schedatao dal governo della Repubblica Cisalpina, nel 1789 e di nuovo nel 1809, duante la recensione su vasta scala dei cittadini repubblicani e antirepubblicani. Paolo Gamba fu descritto come «professore d’eloquenza nel Liceo del Lario, e già Professore del Diritto di Natura, sacerdote, di età verosimile 50 anni, non possidente, probo e attaccato al governo». Nel 1807 fu fra i fondatori della Società di scienze, belle lettere ed arti che ebbe vita breve di soli quattro anni. La società comasca riuniva oltre al Prefetto e al Podestà, il professor Alessandro Volta e il letterato Giambattista Giovio, eletti primo e secondo conservatore, diversi professori del Ginnasio e del Liceo come Luigi Catenazzi e l'Abate Antonio Fontana di Sagno e molti altri intellettuali e uomini di scienza, rappresentanti «l'intero mondo intellettuale della città». Paolo Gamba morì probabilmente alla fine del 1810 o nel gennaio del 1811, perché il 14 febbraio di quell'anno il prof. Luigi Catenazzi, che lo aveva rimpiazzato al Liceo comasco, pronunciò un Elogio di Paolo Gamba, purtroppo privo di dati biografici precisi.
Nato e morto a Lugano, figlio di commercianti. Dopo gli studi commerciali e il tirocinio a Basilea, riprende e ingrandisce il commercio di tessuti del padre. Attivo sostenitore di molte società locali e cantonali a scopo sociale, assistenziale e culturali. Fonda nel 1917 l'Associazione Commerciale-industriale del Canton Ticino (poi Camera di Commercio) di cui sarà presidente fino al 1934. Sarà pure presidente per molti anni della Società dei commercianti di Lugano. In politica siede nel consiglio comunale di Lugano, prima con i liberali poi con il gruppo del Rinnovamento, durante il periodo detto del Governo di Paese. Presiede la commissione di liquidazione della Banca cantonale dopo il crack bancario, e diventa membro della commissione di sorveglianza della succursale luganese della Banca nazionale.
I Grimaldi sono un'antica famiglia di origine genovese, attestata già nel sec. XI e diventata una delle più importanti famiglie nobili della Repubblica di Genova. A partire dal sec XIII la famiglia si divise in vari rami con titoli di principi, duchi e marchesi, prevalentemente in Italia, Francia e Spagna. Oggi è presente in Francia come famiglia regnante di Monaco.
I principi Grimaldi di Sicilia (dal sec. XV ca.) diedero origine a diverse casate, molte delle quali estinte. La famiglia Grimaldi Colonna, principi di Serravalle, risiedeva nel feudo di Mineo e si trasferì poi a Catania all'inizio del sec. XIX.
Il subfondo Ferrari di questo archivio "Rossi del Paolino" conserva testimonianze della famiglia del cavaliere Antonio Grimaldi Colonna e delle vicende che riguardarono i figli del cavaliere, eredi della sua defunta moglie Maddalena Pollini.
Genealogia sommaria di Antonio (Antonino) Grimaldi: il padre Enrico Grimaldi (ca 1768-1807 ) figlio di Emanuele, principe di Serravalle e barone di Xirumi, morì a soli 39 anni. Dalla madre Antonia Colonna Romano (ca 1768 - 1835), figlia del barone Antonino Colonna Romano, venne il cognome Grimaldi Colonna e il titolo di baroni di Nixima e Montagna. Il principe Enrico morì a soli 39 anni e i titoli nobiliari e i feudi furono trasmessi come da tradizione al figlio primogenito Giovanni (1788-1861), mentre al fratello secondogenito Antonio (1789-1871) spettò il titolo di cavaliere e, per quanto è possibile sapere, vari fondi agricoli. Antonio si sposò il 9 ott. 1814 a Cagliari (Sardegna) con Maddalena Pollini (1750 ca-1820), figlia del conte Gaetano Pollini, ricchissimo commerciante originario di Mendrisio (Svizzera) nobilitato dal re di Savoia, e di Giulia Ferrari di Mendrisio (Venezia ca 1768-Cagliari 1801), molto più giovane del marito, morta prematuramente. Dall'unione di Antonio Grimaldi con Maddalena Pollini nacquero a Cagliari Antonia (10.5.1815-1843), Enrico Giuseppe (31.5.1816) e Giulia (1.8.1817). Verosimilmente la famiglia si stabilì a Cagliari con i Pollini, fino alla morte di Maddalena, avvenuta il 7 settembre 1820, a cui fece seguito poche settimane dopo quella del padre Gaetano, morto il 30.9.1820. I figli di Maddalena usarono spesso il cognome Grimaldi Pollini, come attestato nella corrispondenza a noi pervenuta.
La figlia Antonia sposò nel dicembre 1842 Carlo Pio Zappalà (1792-1853), figlio di Domenico, un avvocato di Mineo, ma morì l'anno seguente, probabilmente dopo il parto della figlia Lucia. Zappalà si risposò nel 1846 con la cognata Giulia, forse per non disperdere il capitale che le sorelle avevano ereditato dalla madre Maddalena Pollini. Da questa unione nacquero due figlie, Antonia (1849) e Maddalena (1851) e un figlio Gregorio (1852-1932).