Stabio (Svizzera, Ticino)

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              CH AFR AN.Serie B.c.04 · File · 1852-1886
              Part of Fondo Antonio Rossi

              Il notaio Antonio è il procuratore del sacerdote Gaetano Perucchi fu Luigi, di Stabio, per conto del quale conduce una lunga vertenza giudiziaria con la cognata Anna Ferrari ved. di Ignazio Perucchi, relativa all'eredità del defunto. Durante più di 10 anni le parti in causa si scambiano accuse e intentano cause presso il tribunale civile di Mendrisio. Il fasc. contiene copie delle decisioni giudiziarie, convocazioni presso i tribunali, convenzioni fra le parti. Sono pure presenti vari documenti riguardanti il sacerdote e in particolare:
              la costituzione del patrimonio ecclesiastico del chierico Gaetano Perucchi, garantito dal padre Luigi (rogito Giov. Induni, Stabio 20.1.1858) ; spese per i funerali di Ignazio Perucchi (4.3.1877) ; estratti di nascita e morte di familiari Perucchi ; note di spese e annotazioni dell'avv. Antonio Rossi.

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              CH AFR RA.Serie B.22 · File · 1937-1938
              Part of Fondo Raimondo Rossi

              Il produttore interviene, a titolo benevolo, presso il comune di Stabio per ottenere un aiuto in favore della signora Maria Bernasconi, che si trova in una situazione finanziaria difficile, dopo il divorzio dal marito, e non può sopperire alle spese per la malattia del figlio piccolo. Contenuto: sentenza di divorzio, corrispondenza con Maria Bernasconi, con l'avv. di parte Tarchini e con la municipalità di Stabio.

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              CH AFR GA.FE.Serie E.c.01 · File · 1829-1833
              Part of Fondo Giacomo Antonio Rossi

              Diversi conteggi e annotazioni del notaio G. A. Rossi riguardanti i ricavati spettanti agli eredi Grimaldi:
              conto "Vendemia 1829 dei fondi di Mendrisio"; nota s.d. riguardante ricavati e decime sui fondi di Stabio; un f. datato nov. 1833 che elenca gli interessi dovuti dal 1828 al 1833 da un debitore sconosciuto, con vari calcoli a margine ( corno in filigrana) ; 1 f. (315 x 415 mm) piegato in due verticalmente con la scritta "Carte Grimaldi" , senza contenuto (giglio in filigrana); 1 f. (332 x 425 mm) piegato in due verticalmente, con calcoli e note riguardanti il valore di fondi da vendere a Stabio e Mendrisio, ca 1826-1827 (conchiglia in filigrana).

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              CH AFR RA.Serie A.a.09 · File · 1943-1948
              Part of Fondo Raimondo Rossi

              Dopo il pensionamento da direttore della sede luganese della Banca Nazionale (dic. 1940) Raimondo Rossi rimane a Lugano fino al 1943, per poi prendere residenza ad Arzo, nella vecchia casa paterna. La casa di Arzo non è riscaldata e passarvi l'inverno è impossibile: così, da novembre a metà aprile, Raimondo con la moglie Bianca e la figlia Anna Maria si rifugiano in vari hotel della regione. Nell'inverno 1945/1946 soggiornano all'hotel Lloyd di Lugano. In marzo, mentre soggiornavano a Lugano, muore la figlia Anna Maria (23.3.1946). Da quel momento la coppia, oramai anziana e con problemi di salute, rimarrà quasi sempre in varie case di cura (terme di Stabio, ospedale Beata Vergine di Mendrisio, clinica San Rocco, clinica Moncucco a Lugano). Il fasc. è composto dalle fatture settimanali rilasciate dai vari stabilimenti, con annotazioni del produtture in particolare relative alle spese incorse , corrispondenza e opuscoli delle case di cura San Rocco a Lugano, Terme solforose di Stabio, Hôtel Venise a Menton (1939-1950 ca.)

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              CH AFR GA.FE.Serie A.a.03 · File · 1603
              Part of Fondo Giacomo Antonio Rossi

              Divisione fra i fratelli Simone e Andrea figli del fu Domenico che per conservare una buona intesa separano la loro sostanza rimasta in comune, con rogito di Giov. Oldelli del 3 marzo 1603 (copia del rogito autentificata dal notaio). Vengono elencati i beni immobli in parte tirati a sorte e in parte divisi a metà, secondo quanto deciso nel testamento del padre Domenico rogato dallo stesso notaio l'anno precedente (1602). I fondi sono numerosi, fra Arzo, Rancate, Besazio, Ligornetto e Stabio. Vengono poi divisi a metà crediti e debiti e beni immobili compresi i mulini per il grano e per il taglio della pietra. Vengono ricordati due debiti verso Sidonia, moglie di Simone : il primo di scudi 400 per la dote sottoscritta da Domenico e dal figlio con atto del notaio Oldelli, e il secondo di scudi 50 legati alla nuora da Domenico nel suo testamento. Inoltre viene specificato che beni da dividere comprendono il ricavato della divisione precedente fra i fratelli defunti Domenico e Giovan Maria, dopo la cessazione della loro attività, avvenuta nel 1586.

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