Affichage de 811 résultats

Description archivistique
39 résultats avec objets numériques Afficher les résultats avec des objets numériques
CH AFR RA.Serie D.d.02 · Dossier · 1922
Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

Testo ms di 22 pag. che porta: "Conferenza richiesta dalla Società dei commercianti di Lugano, gio. 30 nov. 1922"
Contiene un ritaglio di stampa [Il Paese?], non datato e intitolato: "L'iniziativa socialista per il prelevamento sul patrimonio (Votazione del 3 dic. 1922)" che riprende in parte il testo della conferenza.

Rossi, Raimondo
CH AFR RA.Serie B.22 · Dossier · 1937-1938
Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

Il produttore interviene, a titolo benevolo, presso il comune di Stabio per ottenere un aiuto in favore della signora Maria Bernasconi, che si trova in una situazione finanziaria difficile, dopo il divorzio dal marito, e non può sopperire alle spese per la malattia del figlio piccolo. Contenuto: sentenza di divorzio, corrispondenza con Maria Bernasconi, con l'avv. di parte Tarchini e con la municipalità di Stabio.

Rossi, Raimondo
CH AFR GA.FE.Serie C.c.16 · Dossier · 1823-1824
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Fascicolo composto da tre documenti relativi agli inventari post mortem di Giovanni Battista Torriani, (15.5.1823), amministratore della sostanza della sorella Maddalena vedova di Giuseppe Simone Ferrari, e della stessa Maddalena, deceduta l'anno seguente (12.8.1824). Incarico spettante al coamministratore della sostanza Ferrari Paolo Francesco Rossi di Arzo, che da procura al figlio notaio Giacomo Antonio. Si nota l'uso de cognome Ferrari-Quartironi che Giuseppe Simone Ferrari aveva adottato in qualità di erede universale di don Felice Quartironi, ultimo discendente di questa famiglia di notabili mendrisiensi.

  1. Procura di Paolo Francesco Rossi al figlio Giacomo Antonio del 13 sett. 1823 per "fare di concerto cogli eredi del fu Sig. tenente D. Giambattsta Torriani di Mendrisio l'inventario di tutto ciò che esisteva appresso al fu sud.to Sig. Tenente di ragione del sign. Filippo Ferrari qm Giuseppe di Mendr. e specialmente delle carte, documenti di famiglia e di crediti (...)"
  2. "1823, li 13 settembre. Inventario delle scritture e registri appartenuti alla sostanza del fu Giuseppe Ferrari-Quartironi di Mendrisio esistenti presso il fu Sr. G. B. Torriani di Mendrisio qual coamministratore testamentario insieme al signor giudice di pace Paolo Francesco Rossi di Arzo a cui si consegnarono". Due copie dell'inventario "fatto in doppio originale" e firmato da don Agostino Torriani per gli eredi Torriani, e da Giacomo Antonio Rossi che rappresenta l'erede Ferrari.
  3. "1824, li 21 agosto: atto di deposito di alcuni effetti preziosi di ragione Ferrari fatti presso li SS. prevosto e priore fratelli Torriani". Primo inventario degli oggetti preziosi della defunta Maddalena Torriani contenuti in casa Ferrari, eseguito dal notaio G. A. Rossi, procuratore di Filippo Ferrari, in presenza dei fratelli della defunta, prevosto don Ambrogio e priore don Agostino Torriani, che ricevono gli oggetti in deposito in una cassetta sigillata. Firmano l'atto il priore Torriani e il notaio Rossi che appone il suo timbro in ceralacca.
Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR RA.Serie A.e.01.08 · Sous-dossier · 1913
Fait partie de Fondo Raimondo Rossi

Contiene: un quaderno con l'inventario redatto da Raimondo Rossi; diverse ricevute per i legati; lista dei crediti esigibili, fatture e ricevute in relazione al patrimonio inventariato; contratto d'affitto per l'abitazione di Mendrisio (1907).

Rossi, Raimondo
CH AFR GA.FE.Serie G.04 · Dossier · 1852
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Alla morte di Filippo Ferrari il notaio e giudice del tribunale d'appello G. A. Rossi, suo erede universale, si riservò l’accettazione dell’eredità con beneficio d'inventario. L'inventario di beni posseduti dal defunto in Sardegna fu eseguito fra il 15 ottobre 1851 e il 18 febbraio 1852 dal notaio Vincenzo Serra, assistito dall'esecutore testamentario Tommaso Marini Demuro e da Francesco de Cesaroni, nipote del defunto e procuratore rappresentante il notaio Rossi a Cagliari. Con l'aiuto di vari periti venne valutato il contenuto della casa d'abitazione di Filippo Ferrari e venne stabilito il valore delle quattro case da lui possedute nella città (di cui una fatiscente), nonché i suoi crediti e debiti. Nel testo viene specificato che la procura di Rossi per F. de Cesaroni non era ancora pervenuta, per cui venne concessa una dilazione di tre mesi al giudice, che non aveva potuto ancora occuparsene perché "in giro in esercizio delle corti d'Appello" [si intende che il giudice Rossi seguiva la capitale itinerante del cantone, che a fine 1851 si trovava a Lugano e da inizio 1852 a Bellinzona].

Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR GA.FE.Serie G.03 · Dossier · 1851
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Inventario in due copie della sostanza stabile e mobile in territorio di Mendrisio appartenuta al defunto Giuseppe Filippo Ferrari, eseguito dal 20 al 29 dic. 1851 dal giudice di pace del distretto di Mendrisio Torriani, affiancato da tre periti. L'inventario viene eseguito su istanza del notaio Giacomo Antonio Rossi, erede nominato dal defunto, per permettergli di valutare se accettare o ripudiare l'eredità ricevuta.

Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR GA.FE.Serie C.c.09 · Pièce · 1813
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Copia non firmata (calligr. notaio Giacomo Antonio Rossi) del contratto fra Maddalena ved. di Giuseppe Ferrari e i cugini contadini Crivelli Giuseppe fu Lorenzo e Felice fu Pietro, che regola l'affitto e la coltivazione di vari terreni agricoli elencati nel contratto e situati a Mendrisio e l'occupazione della casa masserizia "attinente a quella dei sign. locatori". Maddalena agisce in qualità di amministratrice dei beni del figlio Filippo Ferrari assente. I massari erano già affittuari del padre Ferrari e prima di lui del canonico Carlo Felice Quartironi, dal quale Giuseppe Ferrari ereditò i fondi.

Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR GA.FE.Serie A.f.13 · Pièce · 1740
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

8 agosto 1740: Giuseppe Ferrari presenta un'istanza davanti al Capitano Reggente di Lugano, tenente col. Emanuele Gros consigliere dell'Ill.ma città di Berna. Il quale intima a Antonio Gamba di Arzo di levare "quella siepe da voi posta a secco sopra il fondo d'esso Instante, afine questo stesso possa aver il libero transito per andare nelle sue stanze a norma delle sue ragioni".

Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR GA.FE.Serie F.03 · Pièce · 1817
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Rogito del 27 feb. 1817, notaio Gaetano Perti di Como. Divisione fra Teresa Porta Maranesi e Giovanni Battista Torriani dei fondi situati in territorio di Cermenate, intestati al patronato di Santa Maria Nuova di Cosia in Borgo Vico (Como), appartenente per metà ai Maranesi e per l'altra metà al nobile Torriani, che lo aveva acquistato nel 1801 dalla famiglia Bosia.
La divisione avviene dopo una stima dell'agrimensore Antonio Citterio. L'elenco dei terreni è dettagliato nel rogito. Vengono formati due lotti (piedi A e B) assegnati per estrazione a sorte ai due proprietari. Il valore dei due lotti corrisponde a 8977 Lire milanesi. L'atto notarile precisa che "Li beni stati come sopra divisi provengono dalla sostanza di compendio del così detto Ospitale di Santa Maria Nuova che apparteneva alla famiglia Maranesi e Bosia, e che in virtù della Legge 6 Termidoro [anno] V, § 7 si sono resi liberi nei possessori appartenendo al Sig. Torriani la metà per acquisto che fece dalle signore Lucrezia e Marianna sorelle Bosia di Mendrisio per Istromento ricevuto dal notaro di Mendrisio sig. Gio. Battista Rusca". La legge citata è quella del "codice civile napoleonico" del 24 lug 1797, che abolisce le primogeniture e parifica il diritto di successione fra uomini e donne, rendendo possibile alle sorelle Bosia di disporre interamente della loro parte ereditaria.

Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR GA.FE.Serie A.c.04 · Pièce · 1709
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Copia del rogito del 30.9.1709 del notaio Giuseppe Martinola di Mendrisio, da lui eseguita.
Lucrezia Ferrari figlia del fu Simone e moglie di Giovanni Battista Rossi di Arzo sottoscrive la sua liquidazione e rinuncia a qualsiasi eredità familiare, assistita dai parenti prossimi Domenico Ferrari fu Francesco e Giovanni Antonio Ferrari fu Marsilio, in favore del fratello Giuseppe Maria, in comunione con i fratelli don Stefano, curato di Arzo, Francesco, Domenico e Biagio.
Sull'esterno del fasc. il titolo: " Fine fata di Legreza molia di M.ig~ Gio. Battista Rosi di Arzo a favore di Giuseppe Ferrari suo fratello."

Rossi, Giacomo Antonio