Emmanuelis Alvari e Societate Iesu Grammatica. Novissime recognita et ab omnibus mendis expurgata. - Mediolani : typis Caroli Josephi Ghislandi, 1745
Alvares, ManuelEnchiridion medicum theoretico practicum; sive Tractatus de morborum theoria, & praxi. Cum subnectitur appendix De lue venerea in quo omnium morborum humano generi officientium, nomina, naturae, causae, signa, & prognostica, unà cum eorundem curatione breviter, & perspicue delineantur. Opera, & studio Josephi Jackonson, chymiatri. Juxtà exemplar Londinense. - Lugduni : Sumptibus Dominici Bellagatta, s.d.
Jackson, JosephIl registro sembra essere una brutta copia dei conti tenuti dall'avv. Antonio. Il primo quaderno é vuoto.Il secondo comincia con una nota del 1869 "Debito della Confraternita in Roma" che riporta i debiti contratti dall'amministratore romano Filidoni, deceduto quell'anno, per lavori di manutenzione delle case ; debito pagato con parte dei redditi del 1869 dal nuovo amministratore Franceschetti. Segue un quaderno con il titolo "Rendiconti dell'amministrazione della Veneranda Confraternita del Rosario di Besazio, cominciando dall'anno 1864 in avanti" con i conti 1864-1865. Il terzo quaderno é stato strappato. Segue un quaderno con i conti 1873-agosto 1874, ff. in parte staccati.
Rossi, Antonio, avvocatoResoconto mensile delle offerte ricevute per messe celebrate e altri legati ; periodo: sett. 1841 - dic. 1846
Casanova, AntonioResoconto mensile delle offerte ricevute per messe celebrate e altri legati ; conteneva fra le pagine e fra l'ultima pag. e la copertina alcuni foglietti di ricevute per messe e offerte, inseriti senza nesso cronologico, ora raccolti in una cartella (8°)
Casanova, AntonioContenuto: Inventario, corrispondenza e documenti relativi alla divisione ereditaria fra i fratelli Bustelli fu Achille (morto nel 1912) rimasta indivisa anche dopo la morte della madre Rosa nel 1917. L'avv. e amico di famiglia Raimondo Rossi è l'esecutore testamentario. I figli superstiti Carlo e Edoardo ad Arzo e i fratelli emigrati in Argentina, Ferdinando, Vittore e figli del defunto Francesco si accordano sulla divisione dei fondi, delle case e della mobilia e sulla vendita di alcuni beni.
Rossi, RaimondoContiene : rogito del 2 apr. 1884 (notaio E. Bruni) e cartella ipotecaria del set. 1884; una lettera di Giuseppe Del Grande a Silvio Chicherio (Redwood City, 29 nov. 1891).
Il 2 aprile 1884 Carlo Del Grande del fu Giuseppe di Ravecchia, domiciliato alla Guasta in territorio di Giubiasco, ipoteca tutti i suoi beni (che dovevano consistere nella sola casa d'abitazione ) a favore di Silvio Chicherio, allora Municipale di Bellinzona, per la somma di fr 1000 "in occasione che il figlio del debitore (di nome Giuseppe) emigrò per California, come dalla dichiarazione fatta [dal debitore]". Carlo però muore un mese dopo e i debitori sono i figli eredi "domiciliati alla Guasta e per essi i curatore dativo sign. Carlo Benvenga del fu Carlo, di Quinto, domiciliato a Bellinzona ed autorizzato dal figlio coerede maggiorenne Andrea Del Grande ora degente a Parigi"
Il rogito porta altre scritture che indicano che Andrea (fratellastro di Giuseppe) rimborsò fr 600 nel marzo1891, e che il debito fu poi trasferito agli eredi minorenni Chicherio, nel nov. 1897.
Nel nov. 1891 Giuseppe Del Grande scrive dalla California a Silvio Chicherio, domandando un aiuto perché la sorella possa raggiungerlo, visto che la famiglia si trova in gravi difficoltà finanziarie, mentre egli con l'aiuto della sorella potrebbe poi rimborsare il prestito.
Nel 1896 Silvio Chicherio presta 200'000 Lire ad un conoscente di Milano, il cav. Clemente Savonelli. Il dossier contiene il mandato affidato a R. Rossi per la liquidazione del credito (1901) e una corrispondenza con l'avvocato degli eredi Savonelli. Una nota riassuntiva datata 1903 a nonché un "conto riassuntivo della liquidazione del credito" redatto nel 1903 con la ripartizione del capitale rimborsato fra i 10 eredi fu Silvio Chicherio.
Le carte riguardano gli anni immediatamente seguenti alla morte di Giuseppe Simone Ferrari, con i primi resoconti dei beni spettanti alla moglie Maddalena Torriani e al figlio Filippo. L'amministrazione del periodo 1813-1823 è in mano al fratello di Maddalena, il notaio Giovanni Battista Torriani. Il notaio Giacomo Antonioo Rossi interviene in alcune pratiche di cui si era occupato per conto di Giuseppe Ferrari. Alla morte del notaio Torriani egli subentra a pieno titolo come amministratore dei beni della vedova (che morirà l'anno seguente) e dell'erede Fiippo che lo nomina suo procuratore generale, poichè risiede a Cagliari (Sardegna). Viene rivelata la lontana parentela fra il notaio Rossi e Giuseppe Simone Ferrari, che Filippo ignorava. La sottoserie contiene registri e conto di dare e avere, conti e contratti con i massari, confessi e tasse. Due corrispondenze illustrano vicende familiari poco chiare che riguardano Filippo e i cognati Pollini.
Rossi, Giacomo AntonioLa Municipalità di Mendrisio, in data 8 aprile 1828, ordina ai "Sig, Eredi Ferrari" di comparire davanti al Consiglio comunale per difendersi dall'accusa di usurpazione di fondi portata dal patriziato di Mendrisio e al fine di trovare un accomodamento.
Rossi, Giacomo Antonio