Note rigardanti 50 azioni "Tram e ferrovie elettriche varesine" per un tot. di L. 250 ; annotata da R. Rossi : "vendute per acquistare 50 azioni Tram e ferr. elettriche varesine depositate alla Banca di Varese in garanzia come Consigliere d'amm.ne della società stessa" [probabile Paolo Rossi era membro del CdA delle ferrovie] ; nota a matita blu di R. Rossi : "# 50 azioni Ferrovie Elettriche Varesine, di proprietà Ing. Paolo Rossi ora Lavinia Gabuzzi ved. Rossi", con numeri di serie ;
1 lettera intestata Ferrovie e Tramvie elettriche varesine (23.7.1903) che autorizza i portatori di obbligazioni della società a specifiche conversioni dei titoli;
1 cartolina da Milano (29.7.1903) del cognato Luigi (Gigio) Serena che fornisce informazioni sulle azioni e obbligazioni di Lavinia e la loro possibile conversione.
Documenti vari e corrispondenza raccolti dal produttore in due cartelle con i titoli "Banca nazionale" , "Direzione generale", "Diversi". Contiene in particolare:
- una pianta architettonica del primo piano dell'appartamento di palazzo Albertolli ( "Progetto di trasformazione del palazzo Albertolli ad uso Banca e appartamenti" , arch. Arnoldo Ziegler, Lugano, 10-8-1928) ;
- piccola corrisp. con il segr. della "Banque des réglements internationaux" (1932) ;
- corrispondenza con la Dir. generale e con il presidente della Banca naz. Baumann;
- corrisp. con Baumann riguardo alla domanda di Arnoldo Bettelini per il sostegno alle sue attività culturali (Corso di alta cultura 1936; Assoc. Civitas Nova, 1938-1940) ;
- 2 lettere di Arnoldo Bettelini a R. Rossi (1937) ;
- sovvenzione data dall'Assoc. Bancaria ticinese all'iniziativa "Ogni terra è pane" per i disoccupati ticinesi (1939)
- diversi stampati
Il fasc. riguarda gli ultimi anni di R. Rossi alla direzione della succursale di Lugano della Banca nazionale svizzera e la sua successione. Il suo mandato era stato prolungato fino alla fine del 1940, anno del suo 70° anniversario. Il fasc. contiene una piccola corrispondenza generale e quella relativa alla nomina del suo successore. In aggiunta una corrispondenza relativa all'anno 1945, quando egli tenta di mantenere alcune cariche negli organi di controllo della banca e i contatti a livello federale, venuti meno dopo il suo pensionamento:
1: (1935 / 1940-08): corrispondenza di gestione e corrispondenza relativa alla nomina del successore e alle varie candidature sulle quali R. Rossi esprime il suo parere e cerca di appoggiare i candidati con una formazione specificamente bancaria. Contiene tra l'altro due camicie con documenti in origine raccolti in buste con i titoli: "Rielezione di R. Rossi per 1 anno supplementare (1937-38) e pensionamento" e "Cambiamenti e nomine, luglio 1937" ; una lettera del 14.1.1940 "strettamente confidenziale" al cons. federale Motta, suo amico, dove gli espone i suoi giudizi sui candidati alla direzione, facendo anche il nome del figlio Antonio Paolo.
2: (set. 1940-1945) : dopo la nomina dell' avv. Riccardo Rossi alla dir. della BN a Lugano, Raimondo Rossi redige il suo ultimo rapporto, informa la direzione centrale riguardo alle ultime nomine in seno al Comitato locale della Banca e intrattiene una breve corrispondenza con il direttore subentrante. Il fasc. contiene in gran parte documenti riuniti dal produttore sotto varie denominazioni :
- "Relazione riassuntiva del direttore uscente (gen 1940)".
- "Seduta straordinaria del Comitato locale della BN Lugano (dic. 1940)": diverse versioni del verbale ; nomine nel Comitato locale BN Lugano e modifica per il registro di commercio ; lettere di commiato alla direzione della BNS.
- "Dimissioni del direttore Rossi e successione: progetti, proposte, note eccc, preparate e poi abbandonate perchè non avrebbero giovato a nulla".
- "Lettere di ringraziamento (gen. 1941)" da vari dirigenti della BN, ai quali R. Rossi aveva inviato un suo ritratto fotografico con dedica; documenti di consegna dell'appartamento di funzione e documenti fiscali.
- Sostituzione del defunto Achille Gianella nel Consiglio della Banca Naz. (1943) : R. Rossi presenta la sua candidatura e domanda un'appoggio all'avv. Tarchini, senza successo (minute delle lettere inviate, risposte del pres. Bachmann e dell'avv. Tarchini).
- "Sostituzione di John Noseda membro supplente del Comitato locale della succursale della BN (1945)" : R. Rossi vorrebbe poter rientrare come membro supplente del comitato ma riceve un cortese rifiuto vista la sua età avanzata e probabilmente il suo stato di salute.
- Corrispondenza di R. Rossi con alcuni membri della direzione della BN e con personalità politiche (incluso il pres. della confederazione Ed. von Steiger) ai quali invia sue pubblicazioni dichiarandosi ancora validamente pronto ad assumere incarichi di vario tipo; corrispondenza con il cugino Riccardo Rossi, nuovo direttore della sede luganese, riguardo ad una sua conferenza sulle finanze ticinesi ; lettera dell'ex-dir. della succursale della BN di Lucerna, Karl Reimann (con testo a matita della risposta, sul verso) con allegati due suoi discorsi.
La Banca Popolare Ticinese viene chiusa con una procedura di concordato nel marzo del 1914. La commissione di liquidazione nominata dall'assemblea degli azionisti é composta da: Raimondo Rossi, presidente, Plinio Bernasconi, Carlo Censi, Giovanni Franciola e Luigi Ponzio. La banca verrà assorbita dalla Banca popolare di Lugano che ne riprenderà gli attivi e i passivi.
Il dossier é suddiviso in due parti:
- portfolio 1 (1913-1919) : contiene le note ms del Rossi relative alle attività da lui svolte nella commissione, appunti personali, appunti per il bilancio ; gli atti preparatori alla liquidazione (deposito di garanzia); copia della corrispondenza con vari interlocutori istituzionali e privati (magistratura , autorità politiche, membri della commissione, creditori) , la corrisp. con il commissario del concordato, avv. Alberto Vigizzi e con la Banca popolare di Lugano; una lettera al Rossi del cons. fed. Motta del 5 maggio 1914 che si esprime sulla vicende della BPT e la creazione della Banca del Ticino.
Le schede di debitori della Banca popolare ticinese con la valutazione della loro solvabilità e reputazione, destinate visibilmente alla Banca della Svizzera italiana a Lugano ed ad altri stabilimenti, riguardano molte attività commerciali del bellinzonese, sia piccoli commerci e mercerie o artigiani con qualche possedimento, sia grossi commercianti come la ditta Dionigi Resinelli, la ditta Farinelli, la ditta Figli di Gaetano Ponzio. - portfolio 2 (1920-1927): nel 1920 R. Rossi si trova a dover gestire uno strascico del fallimento della BPT : la cancellazione delle ipoteche estinte dopo il 1897 che l'Ufficio registri esige, ma per le quali i debitori della BPT non hanno sufficienti documenti di prova. Essi si rivolgono alla Commissione di liquidazione e al Rossi in particolare.
- portfolio 3 (1913, dic.): schede di debitori della Banca popolare ticinese, tutti della regione di Bellinzona, con la valutazione della loro solvabilità e reputazione, destinate alla Banca della Svizzera italiana a Lugano ed ad altri stabilimenti (note a matita con la calligr. di Raimondo Rossi). Tutte riferite ad attività del bellinzonese, piccoli commerci, artigiani con qualche possedimento e grossi commercianti come le ditte Dionigi Resinelli, Farinelli, Figli di Gaetano Ponzio.
Atti di compravendita e arbitrati riguardanti i fondi acquisiti nell'arco di un secolo dalla famiglia Quartironi (dagli antenati e dal padre del canonico Carlo Felice). I terreni si trovavano principalmente nel territorio di Mendrisio in zona detta Prella. Contenuto:
1628: Istromento del luogo di Prella [titolo sul retro] : per appianare una lite Baldassare Comini di Carnago (Varese) come amministratore della moglie Camilla Maruca [Marrucha] (?) vende a Giovan Pietro Quartironi fu Giulio un terreno nel luogo detto "in Prauella" (Prella) (notaio Giov. Giacomo Rossi figlio di Prospero, di Mendrisio).
1629: Lite fra Giovan Pietro Quartironi fu Giulio e Battista Vergo per l'accesso alla roggia sui terreni di Prella : esposto e interrogatorio di testimoni (notaio Bartolomeo Torriani fu Francesco, Mendrisio).
1633: decisione sulla roggia della Prella (arbitro Francesco Ghiringhelli fu Giulio, notaio Mendrisio).
1630: vendita di un terreno in territorio di Salorino a Pietro Quartironi fu Giulio (notaio Francesco Ghiringhelli fu Giulio di Mendrisio)
1630: arbitrato riguardante un diritto di transito in Prella rivendicato da Pietro Quartironi (notaio Francesco Ghiringhelli fu Giulio di Mendrisio)
1642: decisione riguardante una lite per il passaggio su di un terreno di proprietà di Giovanni Pietro Quartironi (atto del landfogto Bernardo Heuenstein)
1650: vendita della vigna in Praella fatta da Antonio Quartironi (copia dell'atto, notaio Francesco Ghiringhelli fu Giulio di Mendrisio)
1667: vendita fatta da Gio. Battista Franchini fu Nicola del prato "Praella" a Bartolomeo Quartroni e al nipote Giovan Pietro (notaio Francesco Ghiringhelli fu Giulio di Mendrisio)
1702: vendita del Campo dei Moroni (Mendrisio) a Filippo Quartironi (notaio Giulio Cesare Roncaioli fu Gabriele, di Brusino Arsizio)
1704: retrovendita del terreno al Dosso (Mendrisio) fra Filippo Quartironi fu Giov. Pietro e Donato Maderni fu Giov. Paolo (notaio Giovanni Oldelli diAlfonso, di Meride)
1707-1719: vendite e retrovendite dei terreni Campo dei Moroni e Campo Guercio (Mendrisio) fra Filippo Quartironi e i fratelli Garone di Bissone (notaio Giulio Cesare Roncaioli fu Gabriele, di Brusino Arsizio)
1723: prestito fatto da Giuseppe Ferrari fu Simone a Filippo Quartironi, che impegna un suo fondo a Mendrisio (con saldo nel 1732 in calce) ( copia dell'atto del notaio Giuseppe Martinola di Mendrisio)
1726: retrovendita a Filippo Quartironi di pezze di un terreno in Prella (Mendrisio) ereditate dai figli della defunta sorella Maria Elisabetta Quartironi, moglie di Carpoforo Caratti Orsatti (notaio Giulio Cesare Roncaioli fu Gabriele, di Brusino Arsizio)
1732-1745: pagherò di Filippo Quartironi saldato dal figlio don Carlo Felice nel 1745.
1740: vendita di un terreno (a Novazzano?) degli eredi fu Gaspare Volta di Coldrerio a Filippo Quartironi (copia dell'atto, notaio Filippo Martinola fu Francesco, di Mendrisio)
Il fasc. contiene copie di atti eseguiti dal notaio Cristoforo Rossi e in seguito dal figlio avv. Antonio.
Rossi, Antonio, avvocato39 lettere dei genitori soprattutto della madre Amalia spedite a Bianca durante i suoi soggiorni in vari istituti di educazione a Lugano, Lucerna e a Milano dove frequenta il conservatorio per circa due anni. Di questo periodo rimane anche una lettera del compositore Disma Fumagalli, che fu suo professore, che le augura di poter proseguire gli studi di pianoforte in patria (29 mag 1887).
La corrispondenza rivela divesi aspetti della vita quotidiana della famiglia Chicherio. i frequenti viaggi del padre negoziante e trasportatore, i problemi di salute dei vari membri della famiglia, le cure dentarie che affliggono Amalia e alcune delle figlie, la celebrazione delle feste religiose, gli acquisti presso sarte e modiste ed altre piccole vicende quotidiane.
Note biografiche che illustrano le tavole genealogiche della famiglia Gamba di Arzo e la storia del ritratto
Rossi del Paolino (famiglia, di Arzo)Messaggio dattiloscritto con annotazioni di R. Rossi a matita sul retro delle pagine. Il fasc. comprende anche 5 opuscoli riguardanti la bonifica :
- Forni, F. La bonifica del piano di Magadino : rapporto della dir. dell'ufficio cant. del reg. fondiario, 1926
- Forni, F. I miglioramenti del suolo nel ct. Ticino dal 1913 al 1924 (estr. dal rapp. per l'esp. naz. di agricoltura , Berna 1925)
- Rapporto della Comm. di verifica della bonifica del piano di Magadino : al lod. Cons. di Stato [del] 1 sett. 1922
- Rapporto tecnico-finanziario annesso al prog. di massima per la bonifica e il ragruppamento dei terreni nel piano di Magadino. 2 fasc. 1925-1926
Titolo orig. : "Brutta copia dell'inventario de mobili della casa esistente in Mendrisio del Sig.r Filippo Ferrari q.m Gius.e dimorante in Sardegna fatto in luglio 1825". Documento non firmato.
Contiene anche una minuta di inventario delle botti di vino nelle cantine Ferrari, con un'avvertenza per gli anni 1823-1825, redatta dall'amministratore Giacomo Ant. Rossi con il titolo: "Cantine fuori del Borgo verso Capolago fra quelle superiori"