Atto di nascita, spese per funerali, parte della dote materna Franchini
Tre confessi di Giovanni Lezzano, rilasciati a Francesco Franchini - verosimilmente un intermediario - che aveva versato L. 80 per l'affitto di una casa a Mendrisio nel 1757, in uso a Giuseppe Ferrari ; altre due ricevute riguardano l'affitto di una stanza nel 1758 e 1759, al prezzo di L. 10, sempre a Giuseppe Ferrari.
Si tratta di Giuseppe Simone (1734-1813), figlio del fu Giuseppe Maria Ferrari.
Quadernetto che riassume lo stato dei crediti verso privati e comuni, appartenenti al defunto Ferrari, a partire dal 1809 ca. redatto verosimilmente dal notaio Giacomo Antonio Rossi e completato fino al 1820 con l'iscrizione dei pagamenti e saldi dei debiti (altra calligrafia presente, forse di Giambattista Torriani).
Rossi, Giacomo AntonioTagliandi rilasciati dai comuni di Mendrisio, Balerna, Chiasso e Pedrinate per le tasse sui fondi posseduti nei vari territori e per la residenza in Mendrisio (casa Ferrari). I tagliandi erano dispersi in parte fra la corrispondenza di Filippo Ferrari, in parte in altri fasc. relativi a debitori o in libri contabili, senza un nesso con il documento in cui erano inseriti. Si è scelto di riunirli in modo da avere uno scorcio temporale sulla tassazione dei beni Ferrari.
Rossi, Giacomo AntonioIl fasc. contiene una copia di un testamento del rev. Quartironi (verosimilmente non l'ultimo poiché l'erede universale Giuseppe Ferrari non è ancora contemplato) e varie disposizioni per i suoi legati e la loro esecuzione che si protrasse diversi anni dopo la sua morte:
- 1771, 9 dic. : Testamento noncupativo del rev. Felice Quartironi fatto quando erano ancora viventi il fratello Pietro e le sorelle Pellegrina e Marianna che vivevano con lui (rogito Ambrogio Catenazzi di Morbio Inf., copia eseguita dal notaio).
- 1786: Istituzione di un legato per una messa quotidiana perpetua da celebrarsi nella chiesa del convento di S. Giovanni Battista di Mendrisio (rogito di Giov. Battista Rusca, rogito di Giov. Battista Rusca, copia eseguita dal notaio) ; con un parere del vicario Giuseppe Stoppani del 1790.
- 1790: Legato per una messa festiva "ebdomadale" nella chiesa del monastero delle Orsoline di Mendrisio (rogito di Giovan Battista Rusca, 28 giu. 1790, copia eseguita dal notaio) e, Istituzione di una fondazione e approvazione del vescovo di Como ( rogito del notaio Tommaso Mainoni fu Giacomo Giuseppe di Como, 22 lug. 1790).
- 1801: Richiesta del segretario del Trib. di Mendrisio a Giuseppe Ferrari di fornire l'inventario e la stima dell'asse ereditario ; inventario (copia) ; notifica alla municipalità di Mendrisio dei fondi della casa Quartironi.
- 1805: 7 febr. esecuzione di due legati alla nipote Albertina Pottgietter [i.e. Potgieter] e alla pronipote Caterina Potgieter, residenti in Inghilterra. Testo firmato dai testimoni e copia con ricevuta dei procuratori delle legatarie.
- 1805: Memoria del priore Filippo Ferrari di Mendrisio sul legato Quartironi per le messe nella chiesa di S. Giovanni Battista, convento dei PP. Serviti.
- 1806: Legato a favore di Teresa Rossi di Giambattista, di Mendrisio: risoluzione del conflitto con l'erede Giuseppe Ferrari ( rogito di Giovanni Battista Torriani di Mendrisio, copia eseguita dal notaio).
Domanda presentata al rappresentante del Vescovo di Como per avere l'autorizzazione di estrarre dai registri parrocchiali l'atto di battesimo di Giuseppe Ferrari fu Giuseppe nato il 18 marzo 1734 a Mendrisio e battezzato col nome Simone Angelo Giuseppe. Bifoglio sul quale figurano il testo della domanda l'autorizzazione del vescovado concessa il 20 marzo 1762, e l’autenticazione con sigillo di carta del vicario generale Girolamo Stoppani.
Rossi, Giacomo AntonioDocumenti relativi ai beni immobili e mobili di Giuseppe Simone Ferrari, figlio di Giuseppe Maria e di Giulia Rossi, che comprendono anche l'eredità lasciata al padre dal canonico Carlo Felice Quartironi. Alla morte del padre nel 1751 Giuseppe Simone è l'unico erede maschio, ancora minorenne poichè nato nel 1734, e quindi affidato a dei tutori.
Secondo quanto disposto dal padre nel testamento egli avrebbe dovuto convivere con la matrigna Benedetta Bardella, o comunque provvedere al suo mantenimento ed eseguire i vari legati per le sorelle. La documentazione riguardante la trasmissione dell'eredità e dei legati è frammentaria (periodo 1751-1753 circa). Più consistenti sono le carte relative all'amministrazione del patrimonio. I documenti posteriori al 1813 (morte di Giuseppe Simone) sono raccolti nella sotto serie C.c e riguardano l'eredità indivisa fra la vedova Maddalena Torriani e il figlio Filippo, unico erede che risiedeva a Cagliari (Regno di Sardegna), amministrata in gran parte dal fratello di Maddalena, il notaio Giovanni Battista Torriani, con interventi del notaio Giacomo Antonio Rossi che riprenderà poi l'amministrazione dopo la morte di Torriani nel 1823.
Contratti e scritture private che regolano l'affitto del mulino dei Ferrari, situato ad Arzo, nel luogo detto "Mulino dello Zoppo":
- Istrumento del 29.12.1677 che stabilisce il livello per il godimento del mulino di proprietà dei fratelli Domenico, Antonio e Simone Ferrari, figli del fu Stefano dato in godimento a Pietro Masciotti figlio di Francesco e alla moglie Marta Fossati. Sulla 4a di copertina porta una scritta posteriore al rogito, attrib. al figlio di Simone: "Istromento del livelo del Molino del sig. Giuseppe Ferrari".
- Scrittura del 22 gen. 1743 fra Giuseppe Ferrari fu Simone e Giuseppe Ferrari fu Nazaro. Sul f. esterno: "Affito del molino a m[esser] Giuseppe filio di m. Nazaro Ferrari di Arzo sudeto per anni tre".
- Istrumento del 24 feb. 1766 a favore di Francesco Maria Aglio fu Pietro (1766). Sul f. esterno: "Instrumento fatto per il livello perpetuo del Molino d'Arzo nella persona del sig. Francesco Maria Aglio qm Pietro d'Arzo". Si specifica che si costituisce un "livello perpetuo e enfiteusi", contratto che prevede il diritto ad una futura possessione del bene.
- Tre scritture (1767-1777) private, a richiesta di Giuseppe Ferrari fu Giuseppe, che ribadiscono quanto pattuito nei precedenti contratti del Mulino, ossia che il fondo Costa, in territorio di Arzo, è parte del contratto d'affitto del Mulino e non è contenuto nell'atto di vendita di alcuni terreni ai fratelli Rossi del Gigantogno e Imperiali.
Quadernetto che porta il titolo "Libro dove si notano li conti colli massari Crivelli di Mendrisio e Ceppi di Bisio", ma che contiene solo i conti relativi alla masseria dei Crivelli di Mendrisio (verosimilmente la masseria adiacente alla casa padronale ex-Quartironi). Il registro testimonia il passaggio delle proprietà Quartironi nelle mani dell'erede designato Giuseppe Ferrari fu Giuseppe: iniziato nel 1797 dal priore Carlo Felice Quartironi, che muore il 24 agosto 1800, viene successivamente compilato con altra calligrafia (Giuseppe Ferrari ?) fino al febbraio 1813, anno della morte di G. Ferrari. Vi sono annotate le entrate prodotte dalla masseria (affitto e parte della produzione di grano, segale, vino e coltura del gelso spettante al padrone) e altre spese riguardanti gli alimenti e il salario della domestica dei Quartironi. Dopo il 1813 alcune pagine alla fine del registro contengono osservazioni del notaio G. A. Rossi, che fa riferimento ad un nuovo libro di conti (non pervenuto) con i massari Ceppi di Balerna e Crivelli e ad un «Istromento d'obbligo» da loro sottoscritto per i loro debiti verso gli eredi Ferrari.
Rossi, Giacomo AntonioAtti che riguardano prestiti di capitali e cessione di crediti da parte dei fratelli Cristoforo e Giacomo Rossi [del Paolino], figli del fu Paolo Francesco, in favore di Giuseppe Ferrari fu Giuseppe, ancora minorenne e assistito dai curatori Carlo Rossi fu Giov. Battista e Antonio Quartironi fu Bartolomeo. Si esplicita come parte dei prestiti debbano servire a liquidare la dote delle sorelle Ferrari Giusppa Caterina e Teresa Agostina, monache Orsoline, secondo quanto stabilito nel testamento del padre.
Copie di due rogiti del 20 feb. e 7 mag. 1753 estratti dalle imbreviature del notaio Giovan Battista Rusca di Mendrisio e eseguite dallo stesso.