Affichage de 38 résultats

Description archivistique
CH AFR GA.FE.Serie A.b.13 · Pièce · 1719
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Due rogiti di Giovanni Oldelli del 30 gen. 1719 per la compensazione della dote di Marta Rodari vedova fu Francesco Fossati del Stocco, che riceve terreni e un capitale, e successiva vendita con patto di grazia di uno dei terreni ai fratelli Ferrari:

  • "Assig.° Martae uxoris r.n. qm. D. Francisci Fossati de Stocco à M.tro Franc. Ant. Fossato parit. d: del Stocco qm. Silv.tri de Artio ". Marta Rodari riceve un capitale e i terreni Alla Zocca a Tremona, Rongio a Besazio e Selveta a Arzo, da Francesco Antonio Fossati del Stocco, nipote del marito defunto.
  • "Vend.o gratia D.D. fr.um Ferrarior[um] qmd. D. Simeonis Artÿ à Marta Rodaria uxe. r.n. qmd M.tri Fran.ci Fossati del Stocco d.Loci". Retrovendita del terreno Alla Zocca situato a Tremona, con possiblità di riscatto, fatta da Marta Rodari vedova di Francesco Fossati del Stocco a favore dei fratelli Domenico e Giuseppe Ferrari che agiscono anche a nome degli altri fratelli Francesco e Biagio.
Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR GA.FE.Serie A.f.06 · Dossier · 1730
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Rogito del 16 marzo 1730 (notaio Giov. Battista Pahemius, fu Cosimo Damiano, di Balerna).
Sul f. esterno: Vendita fatta dalle sig,re eredi del fu Sg. Antonio Franchini di Balerna al Sig.e Giuseppe Ferrari d'Arzo, della metà della possessione di Bisio. Unito un riassunto in italiano che indica come Giuseppe Ferrari del fu Simone avesse già comperato nel 1728 dal fu suo suocero Antonio Franchini metà del fondo di Bisio, in territorio di Balerna, consistente in una "casa masserizia e sussidio". Le figlie eredi Caterina e Maria Elisabetta Franchini , quest'ultima moglie di Benedetto Silva di Morbio Inferiore, gli vendono nel 1730 la restante metà del fondo per Lire imperiali 4500. Viene specificato come la somma debba essere distribuita per saldare diversi debiti delle sorelle.

Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR GA.FE.Serie A.b.07 · Pièce · 1699
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Rogito di Alfonso Oldelli di Meride, 16 maggio 1699. Il curato di Arzo Stefano Antonio Ferrari acquista per sè e suoi fratelli Francesco, Biagio, Domenico e Giuseppe, congiuntamente con Stefano Ferrari di Domenico [suo cugino] un terreno ad Arzo detto Chioso Simonini, da Francesca Polata [Polatta] di Melano, ved. di Tommaso e tutrice del figlio minorenne Paolo. Il rogito fa riferimento all'ultimo testamento del marito, rogato da Bartolomeo Lobbia di Lugano nel genn. 1695, che lasciava la moglie amministratrice del patrimonio. Il chioso era stato acquistato da Francesca Polatta in un periodo imprecisato agli eredi di un "Simonino Ferrari", che non sembra imparentato con gli acquirenti. Il curato Stefano Antonio agisce come rappresentante del fratello Giuseppe e dei fratelli Francesco e Biagio che si trovavano a Roma.

Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR GA.FE.Serie A.b.14 · Dossier · 1720
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Rogito del 29 marzo 1720, notaio Giovanni Oldelli di Meride. Francesco Ignazio Melchioni, fu Stefano, residente in Baviera incarica la moglie Clara Fossati fu Antonio di Meride, di realizzare la vendita di un terreno detto Fontana Busnone in territorio di Meride, per estinguere un precedente debito. Acquirenti i fratelli Giuseppe e Domenico Ferrari di Arzo. Unito all'atto un confesso di Clara Melchioni che riceve nel giugno 1720 il saldo della vendita.

Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR GA.FE.Serie A.f.09 · Pièce · 1732
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Giuseppe Ferrari fu Simone, con il reverendo Francesco Ferrari fu Stefano e il notaio Antonio Fossati fu Silvestro di Arzo, acquistano la casa dei fratelli Domenico e Paolo Rossi del fu Carlo in Arzo. La somma concordata verrà parzialmente utilizzata per sanare diversi debiti della famiglia.
Rogito del notaio Elia Antonio Longo di Viggiù del 20.2.1732, copia da lui eseguita il 21.5.1732.

Rossi, Giacomo Antonio
Testamento di Simone Ferrari fu Stefano
CH AFR GA.FE.Serie A.d.01 · Pièce · 1696
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Testamento di Simone Ferrari fu Stefano di Arzo, 11 agosto 1696, notaio Alfonso Oldelli di Meride. Simone Ferrari lascia un legato per la dote di ciascuna delle figlie, inteso come liquidazione di tutte le loro pretese ereditarie. Alla dilettissima moglie Caterina Rossi [Rossi del Paolino] lascia l'usufrutto della casa e una rendita in denaro e in natura, che gli eredi dovranno versarle annualmente. Eredi sono i figli maschi don Stefano curato di Arzo, Domenico, Blasio, Francesco e Giuseppe.

Rossi, Giacomo Antonio
Testamento di Giuseppe Ferrari fu Simone
CH AFR GA.FE.Serie A.f.15 · Pièce · 1751
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Copia del testamento orale (nuncupativo) di Giuseppe Maria Ferrari fu Simone registrato a Medrisio il 21 ott. 1751 dal notaio Giovanni Battista Rusca di Mendrisio, che ne estrae copia dalle sue imbreviature. Giuseppe è "figlio del qdm Simone della Terra di Arzo da molti anni abitante in Mendrisio". Dispone che il suo corpo venga sepolto nella chiesa dei SS Cosimo e Damiano. Lascia legati a titolo di futura dote alle figlie Caterina e Maria Orsola, avute dalla seconda moglie Marta Franchini, con obbligo di rinuncia all'eredità in favore del fratellastro Giuseppe. Nomina usufruttuaria di tutti i beni la quarta moglie Benedetta e erede universale il figlio Giuseppe, ancora minorenne (nato nel 1734 dalla terza moglie Giulia Rossi) per cui vengono nominati suoi tutori Cristoforo Rossi di Arzo e Antonio Quartironi di Mendrisio; tutori pure incaricati di provvedere ai bisogni della figlia disabile Lucia, avuta dalla seconda moglie Marta Franchini, a cui lascia oltre alla legittima un capitale in usufrutto.

Rossi, Giacomo Antonio
Testamenti e beni ereditari
CH AFR GA.FE.Serie A.d · Sous-série organique · 1696-1756
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Questa sottoserie raccoglie alcuni testamenti e divisioni ereditarie riguardanti la famiglia di Simone Ferrari fu Stefano (1634-1696) e famiglie imparentate. In molte di queste carte figura come beneficiario il figlio Giuseppe Maria Ferrari, al quale si deve probabilmente la conservazione degli atti.

Rossi, Giacomo Antonio
CH AFR GA.FE.Serie A.d.03 · Dossier · 1723-1731
Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

Il dossier contiene due testamenti redatti in date diverse ma aventi lo stesso beneficiario, Giuseppe Maria Ferrari fu Simone:

  • Testamento di Maria Lucia Fossati moglie di Domenico Ferrari fu Simone, 21 aprile 1723, notaio Giovanni Oldelli fu Alfonso di Meride.
    Maria Lucia Ferrari, nata Fossati del fu Francesco detto del Stocco di Arzo, fa testamento orale nella camera dove è degente, davanti al notaio Giovanni Oldelli e diversi testimoni. Lascia come legato a Maria Eleonora, figlia del cugino Francesco Fossati del Stocco, un terreno a Arzo detto alla Selvetta ; condona al cugino Francesco un vecchio debito; lascia al marito l'usufrutto di tutti i suoi beni, vita natural durante, e nomina suo erede universale il cognato Giuseppe che viveva nella stessa abitazione. Maria Lucia morirà però diversi anno dopo, il 15 aprile 1730, all'età di circa 53 anni.
  • Testamento di Domenico Ferrari
    Domenico Ferrari muore il 31 dicembre 1730 (registri parrocchiali di Arzo) dopo aver fatto testamento orale (noncupativo) all'età di 62 anni, già vedovo di Maria Lucia Fossati premorta qualche mese prima. Il testamento (o la copia) porta però la data del 29 dic. 1731, autentificato con il tabellionato del notaio Giovanni Oldelli di Tremona. Sul retro del foglio figura il contenuto: "Artÿ, 1731, die 29a mis, Xbris,. Testm. D. Dom.ci Ferrarÿ qmd. D. Simoni Artÿ à morte confirmata"; in basso, con data 22.12.1731 il notaio da ricevuta del prezzo del rogito a Giuseppe Ferrari. Appare evidente che si tratta di una copia ma non si spiegano le date.
    Allegati 5 foglietti con le ricevute dei parroci che celebrarono le messe in suffragio (rilasciate in agosto e in ottobre 1731, a conferma che la data sulla copia del testamento è errata) e quelle dei parenti destinatari dei legati.
    Domenico era molto legato al fratello Giuseppe con il quale condivideva l'abitazione e gli affari di famiglia. Lo nomina erede, lasciando numerosi legati : ai fratelli Blasio e Francesco che risiedevano da anni a Roma ; alle sorelle Lucia, sposata con Giovanni Ferrari di Tremona, e Lucrezia sposata con Giovanni Battista Rossi detto del Giustina, fu Giacomo ; alla cognata Marta Caterina Franchini, moglie di Giuseppe ; ai numerosi nipoti, figli e figlie del fratello e delle sorelle, legati da assegnare quando saranno in maggiore età. Per il futuro nascituro della cognata Marta Caterina allora incinta, un legato a seconda se il figlio sarà maschio o femmina, da versare alla maggiore età. Non dimentica la domestica Margherita Albisetti di Balerna alla quale si dovrà versare, oltre al legato, un mese di stipendio dopo la morte del testatore.
Rossi, Giacomo Antonio