debiti

Zone des éléments

Référentiel

Code

Note(s) sur la portée et contenu

  • Cose, prestazioni e specialmente somme di denaro che si ha l'impegno di dover restituire a qualcuno

Note(s) sur la source

  • Thesaurus del nuovo soggettario. Bib. nazionale centrale di Firenze (online) - http://thes.bncf.firenze.sbn.it/index.html
  • id: 10339
  • Treccani.it - Encicl. Treccani online - http://www.treccani.it/

Note(s) d'affichage

    Termes hiérarchiques

    debiti

    Terme générique Strumenti

    debiti

      Termes équivalents

      debiti

      • Employé pour accollo di debito
      • Employé pour debito
      • Employé pour debitori

      Terme contraire

      Termes associés

      debiti

        53 Description archivistique résultats pour debiti

        53 résultats directement liés Exclure les termes spécifiques
        CH AFR GA.FE.Serie C.c.11 · Dossier · 1821
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        1 bifoglio sul quale è elencata in dettaglio la sostanza immobile di Filippo Ferrari (casa civile e masserie con le rispettive misurazioni), le rendite prodotte, il conto dei "miglioramenti e detterioramenti dalla morte del fu Sr. Giuseppe". Contiene le minute del notaio Rossi servite per comporre il documento.

        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.FE.Serie F.09 · Dossier · 1828-1835
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        In un fasc. intitolato "Acquisto delle ragioni di Breggia", il notaio Giacomo Antonio Rossi procuratore di Filippo Ferrari e dal 1831 anche di Giovanni Torriani, raccolse le carte che riguardavano i fondi ereditati dai sette fratelli Torriani fu Giovanni Battista di Mendrisio, situati nel territorio detto della Breggia sui comuni di Piazza e Cernobbio. I fondi erano soggetti per diritto feudale alla Mensa vescovile di Como, che rilasciava un'investitura a coloro che volevano beneficiarne. Titolari del godimento dei beni con un "livello perpetuo" sono i mezzadri Francesco Faverio e Antonio Lupi, che versano un canone ai Torriani. Nel 1831 Giovanni Torriani vende la sua parte di fondi al cugino Ferrari per sanare i debiti che aveva verso di lui (rogito Demetrio Salta, Cagliari, 2 set. 1831). Nel 1833 gli affittuari e il nuovo proprietario Ferrari riconoscono reciprocamente i loro diritti. Affitti rustici e vendite dovevano però sottostare all'investitura della Mensa vescovile, che era apparentemente stata dimenticata; venne quindi riconfermata ai sette fratelli Torriani nel 1834 e successivamente venduta, con atto del 1835, a Francesco Faverio. Il fascicolo contiene:

        • Copia autentificata del rogito del 27 mar 1828 del notaio Gaetano Sarti di Como che sancisce l'investitura livellare (l'affitto) su ciascuna delle sette parti spettanti ai fratelli Torriani dei fondi e mulini in Breggia, a favore dei signori affittuari Francesco Faverio e Antonio Lupi, con il riconoscimento da parte della Mensa vescovile di Como ;
        • atto notarile fatto a Vacallo l'11 giugno 1833 dal notaio Rossi, che conferma il livello perpetuo assegnato ai signori Faverio e Lupi dai fratelli Torriani, che riconoscono il nuovo proprietario Filippo Ferrari, per quanto riguarda la parte precedentemente appartenuta al di lui cugino Giovanni Torriani, compreso il versamento del canone annuo ;
        • copia (minuta del notaio Rossi) dell'investitura accordata dalla Mensa vescovile di Como ai fratelli Torriani fu Giovan Battista sui fondi e mulini della Breggia;
        • copia (minuta del notaio Rossi) dell'atto del 1 ott. 1835, che sancisce la vendita del diritto feudale di investitura della Mensa vescovile di Como a Francesco Faverio. Con la descrizione della settima parte dei fondi già di Giovanni Torriani e ceduti a Filippo Ferrari.
        Rossi, Giacomo Antonio
        CH AFR GA.FE.Serie A.f.09 · Pièce · 1732
        Fait partie de Fondo Giacomo Antonio Rossi

        Giuseppe Ferrari fu Simone, con il reverendo Francesco Ferrari fu Stefano e il notaio Antonio Fossati fu Silvestro di Arzo, acquistano la casa dei fratelli Domenico e Paolo Rossi del fu Carlo in Arzo. La somma concordata verrà parzialmente utilizzata per sanare diversi debiti della famiglia.
        Rogito del notaio Elia Antonio Longo di Viggiù del 20.2.1732, copia da lui eseguita il 21.5.1732.

        Rossi, Giacomo Antonio