Nel 1831 il notaio Giacomo Antonio Rossi accetta di rappresentare Giovanni Torriani fu Giovan Battista, residente in quel momento a Cagliari presso il cugino negoziante Filippo Ferrari, per rappresentarlo in Ticino. Sarà suo procuratore fino al 1840 quando G. Torriani decise di togliergli il mandato. Il notaio è anche procuratore di Filippo Ferrari creditore di somme importanti verso il cugino Giovanni Torriani. Nel 1840 il notaio Rossi raccoglie documenti e atti notarili sulla situazione finanziaria del Torriani che provano i prestiti da lui ricevuti, redige una memoria cronologica e ordina i documenti in fascicoli numerati da 1 a 9 con brevi descrizioni del contenuto:
- "1831, 2 sett. Vendita e dato in pagamento dal Nob.e Sr. d. Giovanni Torriani al Sr. Filippo Ferrari della settima parte dei beni di Breggia ...". Rogito del trapasso fatto in Cagliari; atto di dazione in pagamento e cessione in solutum.
- "1831, 5 set. Procura del Sr. d. Gio. Torriani al Not. G. A. Rossi datata da Cagliari ...". Si fa riferimento alla procura e alla revoca della stessa nel maggio 1840. Gli atti mancano ; restano due lettere di G. Torriani del 5.9.1831 (dove indica di aver allegato la procura) e del 19.07.1831.
- "1834, 1. ottobre. Ratifica d'obbligo di L. 6m [6000] e nuova obbligazione per altre progressive somme seguite fra Torriani e Ferrari a Cagliari per rogito Not. Satta...". Rogito del notaio Demetrio Satta, Cagliari 1.10.1834. Ratificato dal consolato di Francia in Sardegna e del commissario di governo Catenazzi in Mendrisio.
- "1836, 29 feb. altro mandato speciale del sud. d. Gio.ni relativo ai beni di Breggia...". Mandato rogato dal notaio Demetrio Satta in Cagliari che autorizza il notaio G. A. Rossi a ottenere dal vescovo di Como la licenza sulla vendita dei fondi della Breggia.
- "1838, 15 luglio. Liquidazone fatta in Cagliari fra Torriani e Ferrari." Contiene il Conto generale di don Giovanni Torriani con il cugino Filippo Ferrari dal 1.1.1829 al 1838, firmato dai due cugini. Con una minuta del notaio G. A. Rossi sulla liquidazione dei conti.
- "1840,1 giugno. Istromento di deposito presso il notaio Pini di Como ...". Copia conforme attestata dal notaio Pietro Pini del rogito che ratifica la vendita fatta da Filippo Ferrari al signor Francesco Faverio di Vacallo del diretto dominio di alcuni beni posti nei comuni di Cernobbio e Piazza.
- "1840, 3 giugno. Liquidazione di conti fra d. Giovanni ed il notaio Rossi procuratore Ferrari dalla quale risulta debitore il signor Torriani di L. 3123." Conto su carta bollata redatto dal notaio Rossi, con in calce una dichiarazione di debito di G. Torriani e firme dello stesso e di due testimoni, datato 1840, 3 giugno in Arzo.
- "1841, 6 settembre. Atti giuridici [relativi] al Priore Torriani e al S. notaio G. B. Calvi [ in odio?] del S. d. Gio. Torriani il quale nel 9 agosto 1842 ha dichiarato di nulla avere ad opporre ai med.mi.". Tre decisioni della giustizia di pace di Mendrisio che intimano a Giovanni Torriani di versare la rendita lasciatagli dallo zio Ambrogio e gli interessi sul capitale di vendita del Chioso Bosia al suo creditore Filippo Ferrari.
- "Plico contenente confessi di pagamento fatti dal Sr. d. Giovanni...[illeg.]". Ricevute dell'ufficio postale per invii di denaro a G. Torriani a Pavia; confesso del 1840 firmato Torriani. Carta avvolgente il plico con filigrana (corno postale sormontato da corona)