Giacomo Antonio Rossi del Paolino, comunemente chiamato Giacomo, sposato con Angela Maria Rossi di Giorgio (il subcognome di questi Rossi non é noto), padre di 10 figli in parte morti in tenera età. L'ultomogenito Paolo Francesco é il primo produttore dell'archivio di famiglia. Era sicuramente scalpellino, ma non é certo che fosse coproprietario delle cave del fratello Cristoforo Antonio, con il quale doveva condividere l'abitazione con le rispettive famiglie. Ha lasciato un quaderno di appunti e altre note nei libri di conti o scadenzari che teneva il fratello Cristoforo. Quest'ultimo sembrerebbe colui che si caricava delle spese correnti delle due famiglie. In ogni caso il figlio Paolo Francesco non usa mai il suo patronimico (figlio di, poi fu), mentre sappiamo che lavorerà prestissimo con lo zio Crostoforo alla gestione degli affari famigliari.
Figlio di Andrea e di Maria Antonia Allio, nato ad Arzo, morto a Comblanchien, Francia. Non è nota l'origine della parentela con l'avvocato Antonio Rossi (del Paolino) del quale si definisce "cugino".
Emigra a Comblanchien, dipartimento della Côte-d'Or in Borgogna (oggi Bourgogne-Franche-Comté) dove si lavorava la "pierre de Comblanchien" o "pierre de Bourgogne", una pietra calcarea simile al marmo che comporta varie tonalità di rosa e grigio e che conobbe un certo successo a partire dalla metà del sec. 19, quando l'apertura del canale di Borgogna ne permise il trasporto fluviale. I registri di stato civile indicano che nel comune risiedevano diversi lavoratori originari di Arzo e Besazio. Francesco rimase definitivamente in Francia, dove cominciò come scalpellino ; sposò Marie Clarisse Dalloz di Ballanot (Giura, Svizzera) il 5 maggio 1863 ed ebbe almeno tre figli. Riuscì verosimilmente a stabilirsi in proprio, poichè quando si sposa la figlia Adele viene definito nel registro di stato civile "maître carrier" e "propriétaire".
Il fratello Giacomo Rossi rientra ad Arzo dove sposa Antonietta Riva di Besazio il 24.1.1861. Raggiunge probabilmente il fratello in Francia dove nel 1863 nasce il primo figlio, Giacomo Edoardo (Jaques Edouard). Un altro figlio, Ulderico (Ulrich), nasce ad Arzo nel 1867. Ulderico si stabilì poi a Comblanchien dove fondò la sua famiglia nel 1896, mentre i genitori rimasero in Ticino.
Figlia di Paolo Francesco e Apollonia Marchesi, nubile, vive verosimilmente nella casa dei fratelli notai Giac. Ant. e Cristoforo. Il nipote Antonio, in una nota a margine delle spese per le esequie la definisce una donna buona e dedita alla famiglia.
Cristoforo Antonio Rossi nasce il 23.7.1706 ad Arzo, figlio di Paolo Francesco Rossi del Paolino (1673-1752) ed Eurosia Margherita Rossi (1673-1730, di Giacomo. Cristoforo é marmista e possiede almeno una cava di marmo ad Arzo, nel luogo detto "Cava Nova". Possiede anche parecchi terreni e case e pratica prestiti in denaro a molte persone del paese e dei dintorni, ciò che sembra indicare una condizione economica agiata. Verso il 1742 sposa una Maria Elisabetta da cui avrà almeno una figlia, Maria Margherita n. (1743). Verso il 1780 il nipote Paolo Francesco, figlio di suo fratello Giacomo Antonio, riprende la gestione degli affari. Cristoforo Antonio organizza viaggi di esportazione e importazione di marmo verso e dall'Italia. In associazione con i marmorai Marchesi di Saltrio effettua vari lavori, e fornisce loro soprattutto camini e scalini in marmo di Arzo (macchiavecchia e broccatello). Muore in tarda età dopo il 1786, anno in cui esiste ancora un contratto fra lui e Stefano Giudici di Clivio.
Figlio di Paolo Francesco Rossi e di Apollonia Marchesi di Saltrio, segue gli studi secondari a Mendrisio e Como. Non é noto dove proseguì gli studi di legge. Con il fratello maggiore Giacomo Antonio condusse la sua attività di notaio occupandosi anche della gestione dei beni della famiglia. Nel 1828 sposò Caterina Casanova di Raimondo, originaria di Ligornetto, dalla quale avrà una figlia e quattro figli, di cui uno morto prima di compiere l'anno. La primogenita Giuseppa sposò Domenico Gamba di Arzo nel 1856, con il quale ebbe sei figli. Il secondogenito Raimondo Modesto, medico, sposò nel 1867 Teodolinda Piazza di Carlo, proveniente da Busto Arsizio. La moglie morì nel febbraio del 1867 undici giorni dopo aver dato alla luce una piccola Caterina, che non sopravvisse. Il dott. Raimondo muorì pochi anni dopo, nel 1871. Antonio e Paolo, ultimi due figli di Cristoforo, furono rispettivamente notaio e ingegnere. Dal matrimonio di Paolo con Lavinia Gabuzzi di Milano nel 1871 non vennero figli. Da Antonio, sposato nel 1869 con Antonietta Formenti di Milano, nacquero una figlia Caterina e un figlio Raimondo, capostipite del ramo oggi stabilito a Bellinzona.
Caterina Rossi, figlia di Antonio, avvocato e di Antonietta Formenti, fu Attilio, nata ad Arzo, morta a Lugano. Sorella del dir. Raimondo Rossi, sposò nel 1898 Carlo Bustelli di Achille con il quale avrà quattro figli, tre dei quali morti in giovane età. Intrattenne dei rapporti assai conflittuali con il fratello. Risiedette ad Arzo fino al 1930, poi si trasferì a Lugano, separandosi dal marito, dove morì nel 1935.
Figlia di Paolo Francesco Rossi del Paolino, giudice di pace e di Apollonia Marchesi figlia di Giacomo, di Saltrio. Sposata con Giuseppe Angelo Rossi del Testore (8.2.1820).
Nato a Bellinzona, secondogenito di Raimondo Rossi e Bianca Chicherio. Si diploma alla Scuola cantonale di commercio di Bellinzona, frequenta alcuni semestri di legge a Zurigo, per poi dirigersi verso le attività bancarie. Procuratore e poi direttore della sede di Bellinzona della Banca popolare di Lugano. Sposa il 15 ott. 1919 Noemi Barili (1900-1976) di Bellinzona, figlia di Romano, giornalista e Luisa Mäder, maestra, dalla quale avrà sei figli e figlie.
Figlio di Cristoforo Rossi e di Caterina Casanova, si sposa nel 1869 con la milanese Antonietta Formenti, figlia di Attilio, dalla quale avrà un figlio, Raimondo e una figlia, Caterina. Avvocato e notaio come il padre, fu sindaco di Arzo per 30 anni. Ha ricoperto la carica di deputato al Gran consiglio del canton Ticino durante le legislature 1877-1890 e 1889-1992, carica abbandonata per la nomina da parte del Gran Consiglio a giudice del tribunale d'appello di Mendrisio nel 1890, in sostituzione del giudice dimissionario Carlo Maggi.