Figlio di Giovanni Battista e Giuseppa Carcano di Milano. Nato nel 1798 a Mendrisio, celibe, visse delle rendite ereditate dal padre. Verso il 1830 raggiunse il cugino Filippo Ferrari a Cagliari, che in quella città svolgeva un'attività di negoziante. Si indebitò con lui, con i fratelli e con diverse altre persone e dovette cedere quasi tutti i suoi beni fondiari. A partire dagli anni 1850 fu archivista cantonale.
Figlio di Giovanni Torriani, del nobile casato di Mendrisio, e di Sidonia Quadri di Chiuro (Lombardia). Sposò nel 1787 la nobile Giuseppa Carcano di Milano. Notaio, si formò presso il principe abate di S. Gallo e assunse ruoli di primo piano nell'amministrazione del distretto di Mendrisio, dove fu reggente (1779-1781), poi vice scriba nel sindacato di Lugano (1781-1787). Luogotenente del balivo (1783-98), fu delegato a rappresentare il baliaggio durante gli avvenimenti del 1798 e la nascita della Repubblica Elvetica. Con la nascita del cantone Ticino fu deputato al Gran Consiglio (1803-1808).
Nato nel 1706 e morto nel 1792 a Mendrisio, figlio di Ambrogio (1671-1754) e della nobile Maddalena Rusca, di Mendrisio. Sposò nel 1740 la nob. Sidonia Quadri (1720-1800) di Chiuro in Valtellina.
Quarto di una famiglia con 17 fratelli e sorelle, ebbe a sua volta 15 discendenti fra i quali Maddalena, primogenita, moglie di Giuseppe Ferrari fu Giuseppe di Mendrisio; il luogotenente e magistrato Giovanni Battista; i sacerdoti don Ambrogio, prevosto di Mendrisio e don Agostino, priore di S. Sisinio. Suo discendente il sacerdote don Edoardo (1851-1926), ultimo priore Torriani di S. Sisinio, autore della genealogia dei Torriani di Mendrisio.
Figlia di Giovanni Torriani, del nobile casato di Mendrisio, e di Sidonia Quadri di Chiuro (Lombardia). Sposò il 22.12.1768 Giuseppe Simone Ferrari fu Giuseppe, un possidente di Mendrisio, originario di Arzo. Visse una ventina d'anni con il marito a Venezia dove nacquero la figlia Giulia (ca 1769) e il figlio Filippo (1780). La famiglia fece ritorno in patria all'inizio degli anni 1790. Dopo la morte del marito nel 1813, Maddalena fu assistita nell'amministrazione dei beni dal fratello Giovanni Battista, notaio, già luogotenente del landfogto e influente uomo politico nel nuovo cantone del Ticino. Alla morte del fratello nel 1823, subentrò nell'amministrazione il notaio Giacomo Antonio Rossi di Arzo, lontano cugino dei Ferrari, che si occupò più particolarmente della successione ereditaria di Maddalena e del figlio Filippo, residente a Cagliari, ultimo discendente della famiglia. L'unica figlia Giulia, moglie del conte Gaetano Pollini, era morta a Cagliari nel 1801 dove risiedeva con il marito.
Nato a Causses (Hérault) il 9 marzo1664, morto a Tolosa il 22 agosto 1739.
Gesuita, poeta. Autore supposto dell'opera: Regia Parnassi, seu Palatium Musarum ...
Figlio di Vitale, originario di Riva S. Vitale. Attivo negli anni 1820-1824, inizia una vertenza con il comune per essere riconosciuto cittadino attivo e poter partecipare all'assemblea comunale, in base al suo censo.
Si conosce Carlo Francesco che firma un contratto per un terreno a Meride nel luogo detto Viras. Nell'800 sono massari su fondi della famiglia Rossi del Paolino (ca 1790-1810).
Famiglia originaria di Riva S. Vitale, domiciliata a Tremona. A fine 1800 con Gerolamo marito di Colomba e i figli Pietro e Giorgio
Figlio di Girolamo, forse originario di Riva S. Vitale
Originario di Riva S. Vitale, figlio di Bartolomeo dottor fisico (n. prima 1750 - morto prima 1814), é canonico a Ligornetto ed é cugino di Paolo Francesco Rossi del Paolino, non si sa se per parte paterna o materna, al quale presta un importante capitale nel 1814.
Ha probabilmente un fratello notaio, chiamato lui pure Bartolomeo, padre del notaio Giacinto e dell' ingegnere Antonio, che ereditano i crediti che il canonico Carlo Giuseppe vanta presso la fam. Rossi del Paolino. Tracce di questo credito si trovano ancora nel fondo dell'avv. Antonio Rossi che finisce di rimborsare gli eredi del canonico (anni 1875-879)