Nata Neidlingin (cognome oggi forse estinto) a Dresda o comunque in Sassonia. Moglie di Giovan Maria Rossi detto dell'Acquavita, originario di Arzo, che conosce e sposa a Dresda verosimilmente attorno al 1782 (nel 1783 ha il primo figlio). Rimane vedova nel 1786, incinta di un secondo figlio che perderà però alla nascita. Descritta nel testamento del marito come " marmorina", riprende il posto di marmista già occupato dal marito alla Corte di Sassonia , una carica ambita da molti artigiani perchè assicurava una rendita di 100 talleri annui. Benchè il marito l'abbia lasciata usufruttuaria di tutti i suoi beni in patria, questa disposizione non é riconosciuta in Svizzera dove a quel tempo la moglie non eredita con i figli. Di salute cagionevole, riesce con i pochi ricavati del suo lavoro e con quanto ottiene dall'amministrazione dei beni ereditati dal figlio ad Arzo, ad educare il figlio Johann Karl Augustus e a fargli imparare il francese e l'italiano, lingua che lei stessa scrive abbastanza bene. Riesce anche a farlo nominare marmista di corte nell'anno in cui muore di "mal sottile" (probabilmente di silicosi). Dalla sua corrispondenza si apprende che ha ricevuto in dono dal Principe elettore un piccolo terreno, adiacente alla proprietà del defunto scultore Andrea Salvatore Aglio, il quale l'aveva venduta con una promessa orale a suo marito e che lei cercherà di far riconoscere dagli eredi Aglio per poter creare una sua bottega di marmista. L'esito delle trattative non é noto.
Nessun riscontro biografico. Il suo dizionario poetico e storico fu fatto pubblicare dal fratello Eleuterio, frate capuccino nel convento di Alatri.
Nobile, originario di Mendrisio, figlio di Giovanni Battista, avvocato e notaio. Sposato con Marianna Visetti, figlia di Giuseppe Maria, di Mendrisio. Avvocato e notaio attivo fra il 1750 e il 1804 circa. Luogotenente del balivo di Mendrisio (1777-98), nel 1798 si schierò a favore della permanenza dell'ex baliaggio nella Conf. Fu cancelliere del governo provvisorio di Mendrisio (1798), viceprefetto di Mendrisio (1799) e giudice cant. (fino al 1802). Padre dell'avvocatp, giudice e uomo politico Antonio Isidoro Rusca (1757-1846).
Fu ingegnere cantonale e Commissario di Governo del distretto di Mendrisio. Membro del Piccolo Consiglio ticinese dal marzo 1836 al sett. 1838.
Medico chirurgo, docente di antomia e di medicina pratica all'Università di Sassari (dal 1826), poi titolare della cattedra di clinica medica all'Università di Torino dal 1834, presidente della R. accademia medico-chirurgica di Torino. Morto di polmonite a Torino il 22 genn. 1855
Nato a Venezia il 14 agosto 1552 , morto a Venezia il 15 gen. 1623. Padre servita, teologo, filosofo e storico. Fu consigliere della Repubblica Veneta. Fu in contatto con Galileo e con gli ambienti scientifici del tempo.
Figlio di un altro illustre medico milanese, Giovanni Maria Schiera. Giovanni Schiera é citato in una nota del dizionario Oldelli del 1807 (p. 134-135) : <i> "Di queste e di parecchie altre notizie sparse quà, e là, in questo mio Dizionario, devo saperne buon grado al giovane dottore Giovanni Schiera e all'ab. Mazzucchelli, custode della biblioteca Ambrosiana, e al commendevole loro impegno di soddisfare a mano a mano le mie storiche inchieste. Ho detto al giovane dottore Schiera per distinguerlo dal genitore, morto nel corrente anno, medico anch'egli di molto grido a Milano (...)"
Nato a Nettuno (Roma) il 21 marzo 1624, morto a Roma il 9 dicembre 1694. Gesuita, celebre predicatore, scrittore, accademico della Crusca. Ha pubblicato anche sotto gli pseudonimi Francesco Buonavalle e Francesco Pace.
Gesuita francese nato a Reims e morto a Roma. Entra nella Compagnia a Roma nel 1652 . Insegnante di Umanità, filisofia e teologia morale.