Famiglia patrizia di Arzo, attestata dalla fine del 1500 con un capostipite "Giovan Maria", nato verosimilmente attorno al 1580 e due figli Francesco e Provino probabilmente attivi come scalpellini e proprietari di cave di breccia (marmo di Arzo).
L'archivio della famiglia descritto in questa banca dati riguarda il ramo discendente da Francesco Rossi (n. ~1606- m.1656). La famiglia sviluppa gradualmente una discreta fortuna economica con lo sfruttamento delle cave, vendendo pietre grezze e manufatti, mentre parallelamente accresce il patrimonio fondiario. Con i matrimoni si stabiliscono parentele con altre famiglie in parte di marmisti del paese e della regione (Ferrari, Rossi del Beltrame, Rossi di Provino, Gamba, Aglio ad Arzo, Fontana di Muggio, Marchesi di Saltrio).
Del ramo discendente da Provino Rossi (n. ~1618, m. dopo 1696) vi sono tracce nell'archivio riguardanti la 5a e 6a generazione, ossia Antonio Rossi del Paolino e il figlio Francesco, residente a Milano, che vende gli ultimi beni paterni in territorio di Arzo nel 1821. Il nome del Paolino come altri soprannomi che distinguono le famiglie Rossi di Arzo durante i sec XVII e XVIII, sarà abbandonato e non é più riscontrato dopo l'inizio del sec. XIX.
Famiglia patrizia di Arzo imparentata con i Rossi del Paolino. Il soprannome "del Provino" o "di Provino" viene gradualmente abbandonato nel corso del sec XIX.
La parentela con i Rossi del Paolino risale al matrimonio fra Carlo "Giovanni" Rossi del Provino (9.9.1752-?) figlio di "Cesare" Antonio, con Maria "Eufrosina" Rossi del Paolino (30.11.1752- ?) figlia di Giacomo, che si sposano a Arzo il 1.5.1779.
Documenti relativi agli ascendenti e discendenti di questa famiglia si trovano nei fascicoli dei fondi PF (Paolo Francesco Rossi) e GA (Giacomo Antonio Rossi).
Famiglia patrizia di Arzo (Mendrisio). Testimonianze in questo archivio, fondo Giacomo Antonio Rossi : ad inizio Ottocento i fratelli Cesare, Giacomo e Girolamo Rossi di Angelo del Testore fanno un prestito alla comune di Riva S. Vitale. Parentele con le fam. Gamba, Rossi di Beltrame e Rossi del Provino.
Famiglia conosciuta con questo nominativo dal sec XVII
Giovan Angelo fu Maino Rossi della Marcona, appartiene ad una famiglia patrizia di Arzo, forse imparentata con i Rossi del Paolino, con i quali intrattengono frequenti rapporti d'affari dalla seconda metà del '700 fino ad inizio '800.
Famiglia di Arzo imparentata con i Rossi del Paolino. Giovanna "Sidonia" Rossi del Paolino (1716-1795), figlia di Paolo Francesco e Margherita Rossi, sposa Silvestro Rossi dell'Acquavita. Un figlio in particolare, Giovan Maria, emigra a Dresda per lavorare come artigiano scalpellino e scultore alla corte del principe Palatino. La famiglia é spesso citata in questo archivio, nel fondo Paolo Francesco Rossi.
Figlia di Paolo Francesco Rossi del Paolino, giudice di pace e di Apollonia Marchesi. Sposata con Giacomo Spinelli fu Giacomo il 21 dic. 1814. Vedova nel 1817, rimase molto legata al padre e al fratello notaio Giacomo che l'assistevano nell'amministrazione dei suoi beni.
Nata a Bellinzona da Raimondo e Bianca Chicherio, morta a Lugano, inumata ad Arzo. Nubile. Studia a Zugo dove ottiene il diploma di insegnante di tedesco nel1918-1919. Insegnerà per un breve periodo e a tempo parziale alla Scuola tecnica femminile di Lugano. Sofferente di cuore, a causa di una disfunzione della valvola cardiaca incurabile a quei tempi, passerà l'ultimo decennio di vita in numerosi ospedali e case di cura. Vivrà sempre con i genitori. Una proposta di matrimonio nel 1939 sarà ostacolata e infine impedita dal padre e dall'aggravarsi della sua malattia.
Nato a Bellinzona, figlio primogenito di Raimondo Rossi e Bianca Chicherio. Morto a Bellinzona.
Frequenta la Scuola superiore di Commercio di Bellinzona e l'università a Berna dove segue studi di economia. Comincia una carriera nella finanza al Credito bancario italiano a Milano e poi a Londra ; ritornato a Milano si stabilisce come agente di cambio. Rientra in Ticino presso la Banca della svizzera italiana dove fu per parecchi anni procuratore e dal 1941 vice-direttore ; termina la carriera alla Banca dello Stato del cantone (1943-1955) che lascia per ragioni di salute. Fu inoltre membro del Consiglio d’amministrazione della Funicolare Cassarate–Monte Brè. Si sposa il 16 giugno 19241 con Ida Giulia Bonzanigo (11.5.1899 - 25.12.1975), figlia di Rocco - ingegnere capotecnico comunale - e di Lina Gatti. Nozze e cerimonia religiosa in Collegiata segnalate nei giornali locali, visto che si tratta del figlio dell'allora ancora Cons. di Stato Rossi. Un solo figlio Antonio (detto Totò), avvocato.