Famiglia nobile di Lugano, attestata dal XIII sec. Nell'archivio Rossi del Paolino appare come proprietaria di fondi anche nei territori attorno a Mendrisio, per i quali era sottoposta alle deime e taglie. Membri della famiglia dei conti Riva appaiono pure nella documentazione dell'archivio come creditori di persone private e di enti locali, come la comune di Arzo.
"definito borgo negli statuti di Como del 1335" (DSS, vedi fonti)
Massari della famiglia Rossi del Paolino. Coltivano terreni ad Arzo nei luoghi detti La Costa, Liné, Minaso e a Besazio (terreno detto Dosso). I nomi più ricorrenti sono quelli di Francesco e Giovanni Robbiani.
Figlia di Vincenzo, originaria di Maroggia. Moglie di Francesco Fossati detto del Stocco, famiglia di mastri scalpellini di Arzo. Noto un figlio Ludovico (m. prima del 1719) e due figlie, Costanza (m. prima del 1703) e Maria Lucia moglie di Domenico Ferrari fu Simone. Marta è già vedova nel 1696 (Stato delle anime di Arzo), e vive con la figlia Maria Lucia di 22 anni, ancora nubile, la cognata Giustina, pure lei vedova di Silvestro Fossati e i nipoti Francesco Antonio di 12 anni e Giovanna Maria di 14 anni.
Nato a Cantù, morto a Dongo, si distinse per la forte opposizione alle politiche di laicizzazione intraprese dal governo del Canton Ticino
Famiglia di possidenti di Arzo (oggi territorio di Mendrisio), il cui subcognome deriva forse da membri della famiglia che laovorarono a Roma nel sec. XVII. Si distinguono in particolare i due fratelli parroci di Arzo, figli di Bartolomeo e Barbara Rossi del Testore: Giovan Maria, nato circa 1752, parroco dal 1769 al 1793, e Antonio nato ca 1772 che gli succede dal 1793 al 1828. La famiglia è presente negli stati delle anime del 1696 e nei successivi SA conservati nel periodo 1780-1814.
Famiglia di Arzo, dal sec. XVI, attiva nello sfruttamento del marmo.
Famiglia patrizia di Arzo, attestata dalla fine del 1500 con un capostipite "Giovan Maria", nato verosimilmente attorno al 1580 e due figli Francesco e Provino probabilmente attivi come scalpellini e proprietari di cave di breccia (marmo di Arzo).
L'archivio della famiglia descritto in questa banca dati riguarda il ramo discendente da Francesco Rossi (n. ~1606- m.1656). La famiglia sviluppa gradualmente una discreta fortuna economica con lo sfruttamento delle cave, vendendo pietre grezze e manufatti, mentre parallelamente accresce il patrimonio fondiario. Con i matrimoni si stabiliscono parentele con altre famiglie in parte di marmisti del paese e della regione (Ferrari, Rossi del Beltrame, Rossi di Provino, Gamba, Aglio ad Arzo, Fontana di Muggio, Marchesi di Saltrio).
Del ramo discendente da Provino Rossi (n. ~1618, m. dopo 1696) vi sono tracce nell'archivio riguardanti la 5a e 6a generazione, ossia Antonio Rossi del Paolino e il figlio Francesco, residente a Milano, che vende gli ultimi beni paterni in territorio di Arzo nel 1821. Il nome del Paolino come altri soprannomi che distinguono le famiglie Rossi di Arzo durante i sec XVII e XVIII, sarà abbandonato e non é più riscontrato dopo l'inizio del sec. XIX.
Famiglia patrizia di Arzo imparentata con i Rossi del Paolino. Il soprannome "del Provino" o "di Provino" viene gradualmente abbandonato nel corso del sec XIX.
La parentela con i Rossi del Paolino risale al matrimonio fra Carlo "Giovanni" Rossi del Provino (9.9.1752-?) figlio di "Cesare" Antonio, con Maria "Eufrosina" Rossi del Paolino (30.11.1752- ?) figlia di Giacomo, che si sposano a Arzo il 1.5.1779.
Documenti relativi agli ascendenti e discendenti di questa famiglia si trovano nei fascicoli dei fondi PF (Paolo Francesco Rossi) e GA (Giacomo Antonio Rossi).